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Migranti, “Evitare concentrazioni di minori non accompagnati o il sistema non regge”

15 aprile 2023 | 10:45
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Migranti, “Evitare concentrazioni di minori non accompagnati o il sistema non regge”

Biffoni: “Presenze triplicate, no a concentrazioni in pochi Comuni altrimenti la situazione è ingestibile”

Evitare concentrazioni di minori stranieri non accompagnati su determinati Comuni, altrimenti la situazione diventa ingestibile. A lanciare l’allarme è il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni.

“Sono due anni che chiediamo misure urgenti. La prima volta abbiamo scritto al ministro Lamorgese, era aprile 2021, fino ad arrivare a dicembre 2022, quando abbiamo consegnato al ministro Piantedosi un documento articolato, per rappresentare al Governo, ancora una volta la situazione”. Nel giro di due anni le presenze in Italia sono triplicate, passando dagli oltre seimila di febbraio 2021 ai quasi 20mila dello stesso mese del 2023.

Vanno attivati con urgenza meccanismi che consentano di evitare le concentrazioni sul territorio di pochi Comuni, rendendo il fenomeno ingestibile. Il primo di questi meccanismi – rimarca il sindaco di Prato – è la rete Sai, che però è satura ormai costantemente. Per questo a ogni occasione Anci ha chiesto che la capienza per i minori stranieri non accompagnati sia ampliata.  Lo abbiamo richiesto anche in sede di conversione cosiddetto dl Cutro ma abbiamo appena saputo che questa proposta è stata ancora una volta respinta in Parlamento. Si respinge dunque una proposta che è una risposta essenziale alle urgenze dei Comuni, mentre si procede con soluzioni sempre emergenziali su un fenomeno duraturo che andrebbe gestito con misure strutturali”.

D’accordo con lui il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Sul nostro territorio la situazione è drammatica, Non reggiamo più, le strutture sono piene. I sindaci sono soli senza aver strumenti per gestire quella che è una vera e propria emergenza che deve essere gestita a livello nazionale. Il governo deve gestire il fenomeno dei minori non accompagnati con misure strutturali, è impensabile di considerare che questa sia una situazione che riguarda solo i Comuni. Con un’accoglienza diffusa non solo il fenomeno è meglio gestibile, ma ha anche un impatto minore nelle comunità ospitanti”.