Galletti (M5S): “Keu, non siano i cittadini a pagare il prezzo delle bonifiche”

La consigliera regionale dopo i dati diffusi da Arpat: "Ne chiederemo conto al governatore in aula già martedì prossimo"

“I primi dati choc resi pubblici da Arpat a seguito degli studi compiuti dall’università di Pisa e dal Cnr sono un ulteriore campanello di allarme che suona a distanza di due anni dallo scandalo che ha scosso la Toscana. I risultati emersi dallo studio confermano le ipotesi peggiori sollevate da una popolazione che con fermezza non si era accontentate delle rassicurazioni di circostanza degli amministratori e politici locali e regionali”. Lo afferma Irene Galletti, presidente del gruppo consiliare M5S in Regione e membro della commissione di inchiesta sul Keu.

“Ci sono due domande – dice ancora Galletti – a cui ora si deve dare risposta immediata: come si pensa di procedere per le bonifiche nei tredici siti già individuati e con quali tempistiche, e inoltre quando si pensa di attivarsi per individuare e bonificare anche gli altri siti che a oggi nessuno conosce, ma le cui evidenze dell’esistenza sono nei numeri degli scarti prodotti in questi anni dal sistema conciario? Ne chiederemo conto al presidente della Regione martedì stesso in aula, per l’ennesima volta. E ci auguriamo che la risposta sia più soddisfacente delle imbarazzanti autoassoluzioni a cui abbiamo assistito ogni volta. E una terza, che tocca ogni singolo toscano, anche i non residenti nelle aree inquinate: a fronte degli smisurati guadagni che alcuni privati sono riusciti a incassare per questi “smaltimenti” di materiale, sarà con la fiscalità degli incolpevoli cittadini e le casse della Regione o del governo che si pagheranno le bonifiche?”.

“Da nessuno dei due fronti che si sono aperti dopo questa inchiesta sconvolgente – conclude – si è riusciti ad avere una reazione soddisfacente da parte della Regione e degli amministratori locali coinvolti. La pericolosissima infiltrazione della criminalità di stampo mafioso che da anni si sa essere molto interessata allo smaltimento rifiuti è stata derubricata quasi a un marginale incidente di percorso, mentre la contaminazione ambientale di proporzioni ancora sconosciute è stata ridotta a preoccupazioni risolvibili con l’analisi immediata delle matrici, come se non fosse evidente che il problema è solo rimandato nel tempo”.