“Perché Lambertucci attacca me e non il sindaco?”, la lettera aperta del consigliere Oliveri

“Caro Alessandro, concludo con le parole di una canzone: Pensa per te che a me ci penso da me”
Si è sentito pubblicamente attaccato per i suoi modi e allora, altrettanto pubblicamente, ha deciso di rispondere. Il consigliere comunale di Santa Croce sull’ArnoVincenzo Oliveri ha scritto una lettera aperta al consigliere comunale e suo ex capogruppo Alessandro Lambertucci.
Eccola di seguito, riportata integralmente.
Credo che prima di scrivere certe affermazioni, il consigliere Lambertucci dovrebbe contare, non fino a 10, ma almeno fino a 1000 per essere sicuro di quello che scrive.
Nel giro di pochi giorni, per la seconda volta, il signor Lambertucci ha denigrato il sottoscritto per il comportamento tenuto in consiglio comunale. E’ vero, c’è un’enorme differenza nel nostro modo di fare politica: lui parla “politichese”, mentre io esprimo i concetti alzando la voce. E allora? C’è un detto che dice “il mondo è bello perché è vario”. Ma soprattutto, chi è lui per esprimere certi giudizi? Per affermare che il suo modo è quello corretto mentre il mio parlare è sempre inappropriato? Perché Lambertucci attacca me e non il sindaco? Pensa di farne le sue veci?
Con i miei (cito testuali parole del Signor Lambertucci) “sguaiati battibecchi, grida, scenate isteriche”, con il mio “sbraitare come un diavolo […] portando ogni volta sterili argomenti “, con il mio “fare l’attore melodrammatico” non ho mai offeso nessuno. In un post, Lambertucci afferma quanto segue: “lascio agli altri i modi di fare e io mi tengo i miei”. E allora perché si accanisce contro di me?
Se il suo modo di fare buona politica è presentare l’ultima interpellanza ad aprile 2022, allora anch’io mi tengo i miei modi di fare politica, avendo presentato già da inizio anno bene 25 tra interpellanze e interrogazioni.
Che si faccia un esame di coscienza perché probabilmente la sterilità negli argomenti (di cui mi accusa) è sua, considerato che i suoi post parlano di tutt’altro che politica. Io svolgo il ruolo di consigliere comunale come libero professionista. Lavoro in silenzio e cerco di dar voce ai cittadini che in questi ultimi 4 anni hanno riposto fiducia in me.
Caro Alessandro, concludo con le parole di una canzone: “Pensa per te che a me ci penso da me”.