“Questa ‘tassa’ grava su circa 1600 bambini”, Testai e Ramello scrivono a Corte dei conti e difensore civico

Per mensa e trasporto scolastico è stata introdotta una tariffa d'iscrizione di 35 euro. "Forse per ripianare crediti inesigibili per circa 60mila euro"

“Abbiamo scritto alla Corte dei conti e difensore civico, per una verifica di legittimità, in quanto questa tariffa che serve per poter accedere al servizio mensa e trasporto e relative agevolazioni, viene versata alla Fucecchio Servizi, società in house al 100% del Comune di Fucecchio, che non gestisce soltanto i servizi mensa e trasporto scolastico, ma anche la farmacia comunale”.

A scrivere sono i consiglieri comunali di Forza Italia centrodestra Fucecchio Simone Testai e Sabrina Ramello, riguardo a una nuova introduzione di tariffa per servizi a domanda individuale. “Tra i provvedimenti – spiegano i consiglieri – approvati dalla maggioranza allargata Pd – 5 stelle, nell’ultimo consiglio comunale del 31 gennaio vi sono state le tariffe per i servizi a domanda. In particolare, per poter accedere ai servizi a domanda quali mensa e trasporto scolastico, è stata introdotta una tariffa d’iscrizione di 35 euro, in modo lineare a tutti gli utenti, senza distinzione per capacità economiche del richiedente.
Della legittimità dell’applicazione di questa tariffa che di fatto è una tassa perché a fronte di un versamento non viene corrisposto nessun servizio, abbiamo chiesto spiegazioni sia alla dirigente del settore economico che ai revisori dei conti, ma non ci è stata fornita alcuna risposta in merito”.

Da qui la decisione di chiedere a Corte dei conti e difensore civico poiché, ritengono i consiglieri, “questa ‘tassa’ che grava su circa 1600 bambini serve soltanto, secondo la nostra analisi, a ripianare crediti inesigibili per circa 60mila euro, come desumibile dall’ultimo bilancio consuntivo disponibile della Fucecchio Servizi. Come al solito l’Amministrazione si preoccupa soltanto di riparare alle inefficienze delle proprie partecipate, spremendo i cittadini senza preoccuparsi minimamente della qualità del servizio offerto. Da qui la nostra provocazione in consiglio comunale: e se le famiglie non pagassero ‘l’iscrizione’, il Comune si rifiuterà di fornire la mensa?”.

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