Neo mamme non più sole in ospedale, la mozione del Pd

Dopo la tragedia del piccolino morto a Roma

“Come gruppo Pd in Regione, siamo convinti che occorra ripristinare al più presto la possibilità per ogni donna che partorisce in Toscana di avere accanto giorno e notte un familiare o un’altra persona di cui si fida. Per questo abbiamo deciso di presentare un atto, da discutere e approvare nella prossima seduta del Consiglio regionale, proprio per impegnare la giunta toscana a coordinarsi con tutte le aziende Asl ed il servizio materno infantile per rendere velocemente di nuovo possibile l’opportunità per le partorienti, anche verificando un’omogenea applicazione sul territorio regionale in considerazione del mutato scenario relativo alle restrizioni Covid”.

E’ quanto annuncia Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità del consiglio regionale, qualche giorno la tragedia all’ospedale Pertini di Roma, quando un bimbo di 3 giorni è morto mentre la mamma esausta si è addormentata allattandolo. Una situazione che ogni mamma conosce bene.

Compresa la sindaco di Empoli Brenda Barnini che ha avuto il suo secondo figlio nel 2020, in piena pandemia. Proprio recependo una sua posizione, Sostegni annuncia la presentazione di una mozione.

 

“Accolgo con soddisfazione – è il commento di Barnini – l’iniziativa promossa dal presidente Enrico Sostegni, che ringrazio insieme a tutto il gruppo Pd in Regione. Sono convinta che serva l’impegno di tutti per far sì che ogni donna che si trova a vivere l’esperienza del parto abbia la libertà di scegliere di avere vicino a sé un familiare o comunque una persona cara che possa offrirle il giusto sostegno fisico ed emotivo, in ogni momento del giorno, in ospedale. Auspico che quanto prima venga quindi ripristinata questa possibilità secondo le modalità poste in essere prima della pandemia Covid negli ospedali dove era già attiva e che la stessa possibilità venga concessa anche in quelle strutture dove la presenza di un familiare durante tutta la giornata non è prevista. E’ importante che tutte le donne, e quindi tutte le famiglie abbiano gli stessi diritti”.