Assolta dall’abuso d’ufficio, per l’ex giunta “si preferì l’esposto al confronto di idee”



“Si è rivelata la strada opportuna per eliminare dalla visibilità pubblica contendenti politici di tutto rispetto, che si sono fatti correttamente da parte”
“Una vicenda che ha giovato solo e soltanto all’attuale amministrazione”. E, aggiunge qualcuno, “agli avvocati”. Sono le prime parole con le quali i membri della ex giunta che ha governato il comune di Santa Maria a Monte fino al 2013, con l’allora sindaco David Turini e gli ex assessori Cristina Falleri, Raffaello Corsi, Alessandra Biondi, Silvia Memmini e Andrea Luschi, hanno commentato la sentenza di assoluzione piena dall’accusa di abuso d’ufficio per la nomina come consulente esterno, all’epoca dell’appena pensionato dirigente dell’Ufficio Tecnico Massimo Gennai.
“Una scelta dettata dal buon senso – spiega l’ex sindaco Turini –. Gennai andò in pensione in qualità di dirigente che costava al comune circa 80mila euro l’anno. L’ufficio, di colpo, perdeva la professionalità di una persona che era stata in comune per moltissimi anni. Proprio in quel periodo stavano approntando la variante al monitoraggio, propedeutica alla redazione del Piano Strutturale. A noi sembrava una cosa a vantaggio del comune e della comunità potersi avvalere della professionalità ed esperienza di un tecnico come lui in una fase delicata come quella. Lo facemmo con un contratto da 5mila euro l’anno della durata di due anni, ai quali se ne potevano aggiungere 2500 per le spese, sotto rendicontazione”.
Cosa, questa, che non andò giù all’allora opposizione di centrodestra, che rispose con un esposto e, dopo le elezioni e l’ormai celebre “ribaltone” (uno dei primi in provincia di Pisa) da maggioranza decise di rendere il comune parte civile al processo. Richiesta di risarcimento: 20mila euro. “Purtroppo allora la politica santamariammontese scese nell’astio – aggiungono congiuntamente gli ex amministratori – preferendo al campo del confronto delle ideee, dei progetti, la vergognosa strada dell’esposto in Procura. Considerati poi i tempi biblici della giustizia, si è rivelata la strada opportuna per eliminare dalla visibilità pubblica contendenti politici di tutto rispetto, che si sono fatti correttamente da parte, con i quali forse si voleva evitare il confronto, anche sul piano elettorale”.
“Nessuno di noi ha continuato a fare politica – aggiunge Andrea Luschi -. Tutti abbiamo fatto un passo indietro”. “Tutto questo, paradossalmente – aggiunge Raffaello Corsi – da parte di partiti che hanno costruito la loro fortuna accusando la politica di usare la magistratura per i propri scopi. Con una denuncia che per anni ha segnato ognuno di noi. E chi come me ha lavorato nel settore pubblico, dove i carichi pendenti contano, sa bene cosa intendo”. “Peccato davvero per Enrico (Mazzinghi – ndr), che negli ultimi anni abbiamo tutti cercato di confortare, dicendogli di avere pazienza. Quell’accusa infamante e quel processo erano una ferita enorme per lui. Lo sentiamo tutti vicino oggi”. Oggi sono tutti assolti, compreso lo stesso Gennai e l’allora segretaria generale Norida Di Maio.
L’impianto di accuse è stato giudicato dalla Corte una macchina del fango” aggiungono. Un “comportamento ostile”, come definiscono quello della maggioranza retta dalla sindaca uscente Ilaria Parrella “che è stato portata avanti con perseveranza sino ad oggi, senza badare a spese e soldi pubblici”. In tutto questo una domanda alla sindaca, ancora per alcuni mesi in carica: “Quanti soldi pubblici è costato questo gioco?”.
L’ALTRO FRONTE, IL CENTROSINISTRA
L’ex sindaco, poi, qualche sassolino se lo toglie anche rispetto a quello che all’epoca era il suo schieramento, i partiti di centrosinistra a guida Pd. “Anni e anni di silenzio da parte loro – dice –. Un tempo i partiti ci avrebbero convocato, ascoltato le nostre ragioni e poi deciso cosa fare: condannarci politicamente o assumere una posizione garantista. Nel nostro caso la politica semplicemente è sparita e questo aldilà di quello che è accaduto a noi riguarda l’intera comunità ed il mondo d’oggi: la politica soffre di un male omogeneo, la riguarda nel suo intero e che ha a che fare con il confronto leale fra posizioni diverse, con la volontà di far sintesi e di scontrarsi, con il coraggio di prendersi ognuno le proprie responsabilità di fronte ad una comunità che va resa partecipe. Riguarda anche il centrosinistra. Di quella politica se ne sente la mancanza anche nella nostra parte, soprattutto ora che si avvicinano le elezioni nel nostro comune, un momento in cui si renderebbe necessario uno scatto d’orgoglio per ricostruire qualcosa di serio”.