Olivieri alla sindaca: “L’opposizione sia messa nelle condizioni di fare il suo lavoro”

Il consigliere comunale: “I cittadini ormai si rivolgono più a me che all’amministrazione comunale”
“I cittadini che mi hanno votato non hanno chiesto se ero laureato” ma “hanno apprezzato i miei interventi” e, poi, “conosco perfettamente il mio ruolo di consigliere di opposizione”. E’ questa l’estrema sintesi di una lunga lettera aperta che il consigliere comunale di Santa Croce sull’ArnoEnzo Oliveri ha voluto scrivere alla sindaco Giulia Deidda, dopo un suo intervento in consiglio comunale rivolto proprio all’indirizzo di Oliveri.
La riportiamo di seguito integralmente.
Cara sindaca Giulia Deidda, scrivo questo per farti conoscere quale ruolo ha e quali funzioni deve svolgere un consigliere di opposizione. Nel consiglio comunale del 30 novembre 2022 hai interrotto il mio intervento sull’interpellanza in merito al dosso di via Donica per chiarire quale dovesse essere il mio comportamento in consiglio comunale e per illustrare le mansioni che sono di un consigliere comunale. Nonostante tu apprezzi (non ne sono del tutto convinto) la forma di controllo che ho sugli atti e sulle carte, mi dici che c’è confusione nel mio ruolo di consigliere di opposizione e critichi il fatto che io abbia inviato all’Amministrazione 170 Pec e per di più che me le protocolli da solo.
Mi inviti ad intervenire sulle scelte politiche del bilancio o dei servizi anziché occuparmi dell’assenza di un cartello stradale che segna 30 chilometri orari o della mancanza di un’ordinanza, argomenti che confermi di non essere di tua competenza. Ti lamenti del fatto che io presento argomenti che non sono nelle mansioni di un Sindaco. Tu stessa ammetti che non è tuo compito controllare gli atti o sapere quali atti vadano fatti. Questo è compito degli uffici. Ad esempio tu metti in bilancio una cifra per asfaltare le strade e decidi anche quali sono da asfaltare, poi se ci mettono solo il bitume o se va fatta un’ordinanza non è un compito che spetta a te perché la politica non deve fare questo. Continui dicendo che ti dispiace passare interi consigli comunali con le mie interpellanze che arrivano dopo innumerevoli richieste sullo stesso tema come quello della pista ciclabile o su un cartello che non c’è. Ti dispiace che io chieda il motivo per un progetto cambiato.
Mi inviti a riflettere sul mio ruolo, a pensare a cosa significa fare il consigliere. A questo punto alzi la voce dicendo che sono 10 consigli comunali che ragioni sui cartelli e sulle mie ordinanze e vuoi che io ti permetta di fare un monologo. Che devo avere anche la pazienza in quanto tu leggi e rispondi alle mie interpellanze che sono scritte male in italiano e con errori ortografici. A quel punto sono intervenuto alzando la voce e ti ho detto che non sei una professoressa e in più non devi permetterti di dire che scrivo male in italiano. Le tue parole sono offensive e devi ritirarle. Mi hai risposto che ti ho preso per pagliaccia. Ti sbagli, io non ti ho mai presa per pagliaccia e non ti ho mai offesa ma solo criticata. Nonostante tutto, hai continuato a dirmi di riflettere. Certe frasi, dette dal primo cittadino verso un consigliere di opposizione, per di più in consiglio comunale con ripresa pubblica in diretta, sono offensive e chiedo che al prossimo consiglio comunale tu mi chieda scusa per quello che mi hai detto.
Durante un consiglio ci possono essere mille discordanze tra noi, ma non ti permetto di fare sempre da maestrina nei miei confronti dicendo che non capisco gli atti e che li devo leggere bene.
Adesso, se permetti, il monologo lo faccio io.
Volevo ricordarti che sono stato eletto da 344 cittadini santacrocesi che mi hanno votato dandomi piena fiducia per il lavoro che avevo svolto come cittadino e sindaco ombra. Gli stessi cittadini sono sicuri e tranquilli per il lavoro che sto svolgendo come consigliere comunale. Lo dimostrano le innumerevoli segnalazioni giornaliere sui social, le telefonate e le foto che ricevo. A questi cittadini piace il mio comportamento, non mi giudicano per come scrivo ma apprezzano il fatto che io faccia emergere i problemi e i disservizi che ci sono nel nostro territorio e che tu e la giunta comunale non siete capaci di risolvere: un lampione spento davanti casa, un mastello non ritirato, un dosso non segnalato o addirittura i lavori che state realizzando con i quali state distruggendo il nostro territorio portando un paese al completo degrado. Un giorno ero nel tuo ufficio e mi hai detto che mi avevano votato anche quelli di sinistra per l’impegno nei problemi che a loro stanno a cuore: sudicio, viabilità, luci…
Ecco, io voglio continuare a fare questo: a stare in mezzo alla gente, ad ascoltare i problemi e cercare di risolverli.Ormai la gente fa più segnalazioni a me che all’amministrazione, ci sarà un motivo. Proprio su questo devi e dovete meditare tutti insieme. Cercare di risolvere i problemi del paese con fatti concreti anziché pensare alle giornalate che ai cittadini non interessano.
A questo punto vorrei fare anch’io un po’ di chiarezza visto che in consiglio l’ultima parola è sempre la tua. I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge.
Nella legge non c’è scritto quante interpellanze o interrogazioni posso presentare o se posso o non posso protocollarle secondo una mia organizzazione. La legge non dice di quali argomenti o materie mi devo occupare come invece vorresti che io lo facessi. Ogni qualvolta che abbiamo parlato di bilancio, sono sempre intervenuto senza tirarmi indietro.
Quando presento un’interpellanza o un’interrogazione la indirizzo al sindaco o all’assessore delegato in materia. Non pretendo che tu sappia tutto ma tu puoi confrontarti con i tuoi dirigenti per darmi poi una risposta in consiglio comunale.
Questa volta sono io che ti invito a leggere quanto affermava Albert Camus a proposito della democrazia: “La democrazia non è la legge della maggioranza, ma la protezione della minoranza”. In altri termini la minoranza-opposizione, alla luce della normativa e della dottrina così puntualmente indicata nel suo manuale, ha tutta la forza e la possibilità di incidere profondamente nel governo locale, ma deve assolutamente essere preparata a svolgere il ruolo e la funzione, garantita dalla legge, oltre che, in prospettiva, diventare essa stessa maggioranza, secondo le regole dell’avvicendamento democratico e dell’alternanza.
Il dovere dell’opposizione consiste nel contestare, a ragion veduta, le scelte che non condivide, appoggiando quelle che crede essere coerenti con gli interessi comunali. Ciò serve a chi governa per non sedersi sugli allori, per non sfuggire i problemi, spingendo l’esecutivo ad agire per mostrarsi sempre migliore di chi si candida a sostituirlo. Fare un’opposizione incisiva e senza sconti.
Il ruolo della minoranza, in tre punti fondamentali, è: verificare che le azioni degli amministratori di maggioranza siano improntate alla massima correttezza sia attraverso la verifica degli atti, sia con un controllo diretto sul territorio, senza mai dimenticare che i giudici a cui fa riferimento un amministratore locale sono esclusivamente i suoi paesani, il corpo elettorale.
Detto questo, ti ricordo che i cittadini che mi hanno votato non hanno chiesto se ero laureato, hanno sempre apprezzato i miei tanti articoli e i miei interventi in consiglio comunale. Concludo dicendo che conosco perfettamente il mio ruolo di consigliere di opposizione e sentire il tuo monologo mi sprona ancora di più a continuare a fare l’ottimo lavoro che sto facendo perché ho capito che ho colpito nel segno. Che ti piaccia o meno, te ne devi fare una ragione ancora per un anno e mezzo.
Vincenzo Oliveri detto Asma, consigliere comunale