Perdita d’esercizio prevista di oltre 270mila euro, “Il Comune ha atteso troppo: la Rsa rischia di essere estinta”

La Regione potrebbe decidere di trasferire patrimonio e competenze ad altra azienda pubblica
“L’amministrazione comunale ha l’obbligo politico di presentare quanto prima un atto di indirizzo per chiarire come intende affrontare la situazione. E si dovrà assumere l’onere di esprimere precisi orientamenti politici e di mobilitare le professionalità presenti nella macchina comunale per individuare gli strumenti tecnici e giuridici attraverso cui realizzarli. E i nostri gruppi non mancheranno di contribuire attraverso valutazioni, integrazioni, proposte alternative“. Hanno le idee chiare, anche sull’iter, i tre capogruppi di opposizione in consiglio comunale a San Miniato Manola Guazzini di CambiaMenti,Michele Altini di Forza Italia e Roberto Ferraro della Lega per quanto riguarda la situazione della residenza per anziani Del Campana Guazzesi.
“A oltre 273mila euro – dicono – ammonta la perdita d’esercizio prevista per il 2022 dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, dopo che già si erano registrate perdite di circa 100mila euro per il 2020 e una di quasi 167mila per il 2021. Queste cifre configurano, ai sensi dell’art. 30 della Legge Regionale 43/2004 l’obbligo da parte del consiglio di amministrazione di dichiarare estinta l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, che dovrà essere deliberata dalla giunta regionale, che provvederà o a individuare nell’ambito della stessa zona socio sanitaria un’altra azienda pubblica di servizi alla persona a cui trasferire il patrimonio e il personale, oppure a passare il tutto al Comune di San Miniato.
L’unica alternativa a questo esito è un intervento da parte del Comune, della Regione, della Ausl per sopperire alle perdite di esercizio subite.
Di una simile bomba finanziaria, ma anche sociale (è a rischio la condizione di centinaia di anziani, molti dei quali non autosufficienti) non si sa quando si sarebbe discusso in sede istituzionale se i gruppi consiliari di opposizione (CambiaMenti, Lega, Forza Italia) non avessero chiesto la convocazione urgente di una sessione della commissione Politiche Sociali del consiglio comunale di San Miniato, alla presenza del presidente e del direttore che si è tenuta mercoledì 19 ottobre.
Il Sindaco, benché preavvertito della gravità della situazione in un incontro col consiglio di amministrazione avvenuto l’11 luglio, non aveva ritenuto di informare il consiglio comunale oltre a non rispondere alle richieste avanzate dalla Apsp Del Campana Guazzesi in quella circosatnza. Del resto tutto questo non è un fulmine a ciel sereno: gravi difficoltà erano emerse già in una precedente riunione della Commissione, il 4 marzo 2021. In seguito a quella riunione nell’aprile 2021 il Consiglio approvò all’unanimità una mozione con cui si impegnava il sindaco e la giunta ad attivarsi ‘presso la Regione Toscana relativamente alla questione del soggetto beneficiario dei ristori affinché essi possano essere indirizzati a favore dell’ azienda quale soggetto gestore diretto della struttura, anziché a favore della cooperativa alla quale sono stati meramente appaltati parte dei servizi’, e a ‘riconoscere alla Rsa, che ha retto l’impatto con il virus e contenuto il contagio senza rilevare al proprio interno nessun caso di covid 19, il ristoro dei maggiori oneri sostenuti in questi mesi per tutti gli ospiti per materiali, organizzazione, Dpi e per la pesante diminuzione dei ricavi determinata dalla riduzione dei posti letto, blocco nuovi ingressi, chiusura dei centri diurni’. Non si è mai saputo quali iniziative siano state assunte in seguito all’approvazione unanime di questa mozione, né che esito abbiano avuto”.
I capogruppo rilevano inoltre come “la maggioranza, che ha anche espresso il consiglio di amministrazione dell’azienda, non può sottrarsi alla responsabilità di aver compiuto scelte evidentemente non sempre adeguate, di essersi sottratta finché ha potuto, come è suo costume anche in altri campi, a un confronto corretto nelle sedi appropriate, di aver atteso che la situazione arrivasse a un passo dalla deflagrazione per avviare un confronto istituzionale su sollecitazione delle opposizioni”.