Biogas, per il Pd “Servivano una mozione condivisa e un consiglio comunale aperto”

I consiglieri di Santa Maria a Monte di Tutti si sono astenuti per protesta
“Giovedì scorso, durante l’ultimo consiglio comunale, abbiamo assistito all’ennesima ‘propaganda e speculazione elettorale’ da parte della maggioranza di centro destra a guida del sindaco socialista Parrella su un tema molto caro e sensibile a tutti gli abitanti di San Donato di Santa Maria a Monte e Cinque Case e non solo”. A pochi giorni dall’ultimo infuocato consiglio comunale, che giovedì scorso si è tenuto in versione itinerante a San Donato e ha visto “spuntare” all’improvviso una mozione sul noto impianto presente nella frazione, è il Partito Democratico a dire la sua sull’intera vicenda.
Il nuovo capitolo, ancora una volta, riguarda una richiesta dell’azienda, quella Prati Bioenergie che dieci anni fa ebbe l’autorizzazione dalla Provincia di Pisa a costruire un impianto per la produzione di biocarburante da macerazioni vegetali derivanti da coltivazioni dedicate ad hoc, solo per lei. La proposta, inviata agli atti il 6 agosto scorso, adesso è di cambiare la vocazione stessa dell’impresa, da agricola a industriale e commerciale (per approfondire). Questione di lana caprina per alcuni, compresa l’azienda, ma invece sostanziale per la giunta e per i tanti che in questi anni hanno avversato quell’impianto. Tra le righe, come emerso a lato del consiglio, c’è il timore che la trasformazione di fatto possa autorizzare l’impianto ad accogliere non solo i materiali di origine vegetale che utilizza attualmente, ma anche altri provenienti magari da altre filiere da avviare alla valorizzazione per la produzione di energia. Un aspetto per ora solo teorico, ma che anche per la maggioranza “potrebbe cambiare l’impatto ambientale dell’intero impianto”.
Una richiesta che giorni fa ha colto un po’ tutti di sorpresa (tranne evidentemente l’amministrazione) con una mozione presentata fuori programma che ha mandato su tutte le furie l’opposizione Pd, che accusa sindaca e maggioranza di fare “speculazione elettorale” sulla vicenda. “Sindaco e giunta avevano il dovere di avvisare tutta la cittadinanza, organizzando anche una riunione pubblica – scrivono i tre consiglieri democratici Francesco Petri, Manola Diomelli e Patrizia Faraoni –. Purtroppo la realtà è stata totalmente opposta. Si è presentato a sorpresa un documento letteralmente ‘tirato fuori’ con una mozione dal capogruppo Silvano Melani, senza assolutamente averla iscritta all’ordine del giorno come richiesto per ‘prassi’ dal regolamento del Consiglio”.
Documento che ha visto i tre consiglieri della lista ‘Santa Maria a Monte di Tutti’ astenersi per protesta. La mozione, nello specifico, impegnava il comune a fare quanto in suo potere per esprimere parere contrario alle richieste dell’azienda. Contrarietà all’ormai noto impianto espressa, in consiglio, anche dal capogruppo Petri, che però ha fortemente protestato per la mancata discussione di quest’ennesimo capitolo della storia.
“Ma come può un’amministrazione diligente comportarsi così – continuano –? Come si fa a dire di voler fare l’interesse dei cittadini e condividere le cose se poi non si avverte nessuno e non si iscrive nemmeno all’ordine del giorno che ci sarà una discussione importante sul Biogas? Ci siamo resi disponibili anche a ritrovarci per un nuovo consiglio comunale da rifare subito nel fine settimana (sabato o domenica) in maniera tale da far partecipare, perché no, anche facendolo sotto forma di consiglio comunale aperto (come era stato fatto nei mesi scorsi per la passerella di Ponticelli) ed elaborare una proposta congiunta ma non siamo stati neanche presi in considerazione. Forse a quel punto dovevamo fare un atto estremo, ovvero abbandonare l’aula.
Ci dispiace perché con questa politica a farne le spese sono tutti i cittadini di San Donato e Cinque Case oltre alla dignità del consiglio comunale stesso. Queste non sono le condizioni per fare una buona e sana politica; se si voleva ottenere una risposta chiara e unitaria si sarebbe dovuto informare tutti per tempo visto, che la scadenza del Comune per inviare ‘le proprie determinazioni’, era fissata per il 19 settembre. Sul condannare l’aggressione all’Ucraina, ad esempio, dopo aver presentato una nostra mozione, ci eravamo resi disponibili a confrontarci tutti insieme con la maggioranza e alla fine siamo arrivati ad una mozione unitaria e condivisa, non si poteva fare allo stesso modo?”.
“Evidentemente – concludono – al sindaco Parrella e a tutta la maggioranza, in questo momento, interessa di più fare campagna elettorale a discapito dei sandonatesi invece di risolvere in maniera concreta i problemi dei cittadini”. Infine, dove sono finite tutte le migliaia di euro di introiti che ci risultano maturati e versati dalla ditta successivamente all’insediamento della prima amministrazione Parrella nel 2013? Se è così, perché non sono stati investiti totalmente e integralmente a beneficio di opere per i territori di San Donato e Cinque Case?”.