Caro gasolio e mancato rimborso delle accise, le proposte di Assotir per il rilancio del settore






Successo del confronto con dieci candidati sul futuro del comparto
Alla fine hanno risposto tutti all’appello di Assotir. Dieci i candidati toscani per il Senato o per la Camera dei deputati che questa mattina, 10 settembre, sono arrivati nello showroom del Gruppo Valiani a Santa Croce sull’Arno, riuniti per incontrare Assotir e misurarsi con le difficoltà e le proposte che gli autotrasportatori portano all’attenzione della politica. Caro gasolio, mancato rimborso delle accise e una generale incertezza sulla ripresa sono solo le ultime difficoltà di un settore che, ormai da anni, soffre una serie di problemi strutturali.
A partire dalla mancanza di potere contrattuale e dal fenomeno della subvenzione fino alla mancanza degli autisti, passando per la concorrenza sleale di chi lavora al di fuori della legalità fino ai costi causati dalla burocrazia e da infrastrutture stradali carenti. Tutti fattori che, a detta di Assotir, impediscono alle aziende di investire e di fare impresa. “Le nostre aziende stanno fallendo e la politica se ne frega” ha esordito la presidente nazionale di Assotir Anna Vita Manigrasso nella sua introduzione, ricordando a tutti i candidati l’importanza di un settore che in Italia muove oltre l’85% di tutte le merci. Un’importanza ricordata anche dalla sindaca di Santa Croce Giulia Deidda, intervenuta per un saluto prima del giro di domande che Maurizio Bandecchi, responsabile di Assotir Toscana, ha rivolto a turno ai vari candidati delle prossime elezioni politiche: Paolo Zara del Partito Comunista, Manfredi Potenti della Lega, Raffaella Bonsangue di Forza Italia, Michele Passarelli Lio di Azione Italia Viva, Sandro Dini di Noi Moderati, Andrea Quartini del movimento Cinque Stelle, Ylenia Zambito del Pd, Cinzia Del Bigallo di Italexit, Giovanni Bruno di Unione Popolare e Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia.
Dopo un primo giro di interventi sullo scenario internazionale, Bandecchi ha sottoposto ai candidati una proposta di riforma in quattro punti avanzata da Assotir. Al primo c’è la disciplina della subvenzione, vale a dire l’utilizzo di quei contratti che prevedono il coinvolgimento di più soggetti nella fornitura di servizi di autotrasporto, a tutto vantaggio delle cosiddette agenzie di intermediazione, spesso proprietarie dirette di pochi o pochissimi veicoli e autisti, che finisco per “drenare” buona parte del mercato a scapito delle aziende che effettivamente effettuano il servizio. Su questo punto Assotir chiede l’attuazione del regolamento Ue che l’Italia doveva aver già introdotto dallo scorso febbraio. Al secondo punto c’è poi l’introduzione dei costi minimi di sicurezza obbligatori, per mettere fine a una sottotariffazione, incentivata direttamente dall’abuso della subvenzione, che finisce per incentivare chi lavora fuori dalla legalità. A questo si aggiunge la proposta di fissare per legge tempi certi sui pagamenti: 30 o 60 giorni a seconda dei casi, insieme al riconoscimento dei “tempi morti” di carico e scarico delle merci che oggi occupano quasi la metà del tempo di lavoro degli autotrasportatori e che sono a carico degli autotrasportatori stessi.
Proposte condivise da buona parte dei candidati, come Raffaella Buonsangue di Forza Italia che si è detta “assolutamente d’accordo” sul contrasto alla subvenzione, mentre Ylenia Zambito del Pd e Andrea Quartini dei 5 Stelle si sono impegnati ad attuarle subito le quattro proposte di Assotir “perché di buon senso e a costo zero per lo stato”. Michele Passarelli Lio di Azione Italia Viva ha invece sottolineato la necessità di consorziare le imprese per unirne le forze e aumentare il potere contrattuale.
“È vero che le nostre proposte sono a costo zero per lo Stato – ha sottolineato in chiusura il direttore di Assotir Claudio Donati – ma non bisogna dimenticare che implicano una scelta di campo ben precisa. Noi non chiediamo alla politica soldi e aiuti, ma piuttosto di definire le regole del gioco, perimetrando i margini invalicabili della sicurezza e della legalità, consentendo alle nostre imprese di investire e di fare impresa”.