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La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti

3 agosto 2022 | 11:10
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La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti
La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti
La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti
La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti
La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti
La centrale termica dismessa è una discarica di rifiuti popolata dai gatti

“Qualcuno viene a dargli da mangiare e molti ci muoiono dentro”. Due ordinanze di rimozione disattese alla società in liquidazione

Pancali, fusti e rifiuti vari. Ma anche sacchi di ogni tipo, resti di lavorazione e un mare di scatolette. Sono alcune delle cose che da anni, ormai, si ammassano a metà di via I Settembre, di fronte ad una ditta dismessa. “Sarebbe questo il salotto buono da far vedere ai clienti nella nostra zona industriale?”. E’ ironico il consigliere di opposizione Vincenzo Oliveri guardando l’immenso mucchio di rifiuti che da ormai molti anni anni fa ‘bella’ mostra di sé nel cuore della zona industriale, oggetto della sua ultima segnalazione.

Un capannone abbandonato, un tempo sede di una centrale termica, è diventato da tempo un vero e proprio rifugio per rifiuti. “Qui ormai una quindicina di anni fa arrivarono alcuni austriaci che avrebbero dovuto scaldare con la loro attività tutti i capannoni vicini – racconta Jonathan Bagnoli, titolare di una ditta vicina –. Molti di noi avevano anche aderito alla cosa, che è durata poco e non è andata mai in porto”. Il capannone, affacciato sulla strada, ha finito per diventare un guscio vuoto come capita in tanti casi. Qui però, a più riprese, il degrado ha preso il sopravvento.

Divelti i cancelli, rubate le grate del perimetro esterno, il cortile prima e lo stesso stabile poi, hanno finito per restare alla mercé di chiunque passasse. Fino a quando il grande cumulo di pallet ed i fusti abbandonati dai vecchi proprietari ha finito per attirare l’attenzione di chiunque avesse qualcosa da scaricare. Dalla strada, oggi, il capannone appare come emergere da un cumulo di rifiuti. Si riconoscono sostanze chimiche, vestiti, legno, plastica di ogni tipo, rifiuti industriali e non. Dentro il capannone, oggi aperto e senza porta d’ingresso, pessimi odori e anche rifiuti organici danno accoglienza a chiunque abbia l’idea di entrare. “Qui da qualche tempo ci sono anche dei gatti, qualcuno ogni tanto viene a dargli da mangiare” raccontano i vicini. E in effetti si sprecano scatolette, piatti e piattini, residui di cibo in mezzo ai rifiuti.

I gatti, quasi tutti malati, spesso muoiono all’interno della struttura. Alcuni vicini raccontano di carcasse in giro fra piano terra e primo piano. Il tutto direttamente affacciato in strada. A prevalere, poi, sono i vecchi pancali, arrostiti dal sole e capaci di accendersi con nulla. “Quando porto i clienti in ditta, prima ancora di entrare, mi chiedono cosa sia quella discarica che ho di fronte – continua Bagnoli –. Mi girano le scatole fin da subito”. Proprio lui, come anche altri imprenditori vicini, hanno fatto numerose segnalazioni negli anni.

La proprietà è di una società in liquidazione. Purtroppo gli strumenti del pubblico in questi casi sono limitati – spiega la sindaca Giulia Deidda –. La questione in Comune è nota ed è stata già oggetto di segnalazioni da parte dell’ufficio ambiente. Due negli ultimi anni le ordinanze per la rimozione dei rifiuti: nel 2019 e nel 2021, mai rispettate e sfociate in due denunce. Se ognuno pensasse a tenere pulito il suo, vivremmo in un paese più dignitoso, ma purtroppo in questo caso abbiamo a che fare con un privato che non ha alcuna intenzione di collaborare”.