Elezioni politiche, spuntano i primi nomi nelle manovre per le candidature

Il Pd potrebbe puntare su Ciampi e Ceccanti, ma si fa largo anche Zambito. Nel centrodestra, per la Lega, in forse Ceccardi: quasi sicuro Ziello
Candidati ai blocchi di partenza…ed è subito campagna elettorale. E’ più che confermata la data del 25 settembre per le elezioni politiche. E mentre nei comuni della provincia già si montano i tabelloni per i manifesti a tempi record, nei partiti è subito iniziata la fibrillazione (e la guerra per bande fra correnti) per scelta dei futuri candidati e papabili parlamentari.
Ad incidere in maniera fondamentale sarà ovviamente la legge elettorale, tanto vituperata quanto mantenuta. Ma la vera novità della tornata è la diminuzione dei parlamentari, ridotti di numero sia alla Camera che al Senato. Secondo i servizi studio del Senato, dopo la riforma l’Italia si piazza al primo posto in Europa per “distanza” tra numero di deputati e numero di abitanti: 1 ogni 150mila abitanti circa.
La Toscana non farà eccezione. Quanto al Rosatellum, la legge elettorale che più o meno tutti i partiti avrebbero (o dicono di aver) voluto cambiare praticamente già pochi mesi dopo la sua promulgazione, sarà in vigore anche a questa tornata, con buona pace delle promesse e delle proposte in chiave proporzionale che giacciono ancora nelle commissioni. Con tale legge, lo ricordiamo, 3/8 di seggi di Camera e Senato sono assegnati in collegi uninominali (ne passa uno solo, chi ha più voti), gli altri sono assegnati con metodo proporzionale. Col taglio dei parlamentari, la norma prevede che 147 dei 400 seggi della Camera e 74 dei 200 del Senato siano assegnati negli uninominali. Discorso diverso è per la restante quota proporzionale, dove ogni forza peserà il suo consenso.
I papabili candidati
Ma a Pisa, cosa accadrà? Mentre il lucchese ed ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci auspica un campo largo, larghissimo, che vada da Matteo Renzi alla sinistra “di governo” (che con Pisa, lo ricordiamo, ha un legame sentimentale particolare per i trascorsi del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, un po’ come per Letta), i movimenti interni potrebbero portare in parlamento facce nuove. Stando alle prime voci di corridoio, nel campo dem, potrebbero passare mano e terminare la loro avventura romana gli attuali parlamentari Lucia Ciampi, già sindaca di Calcinaia, e Stefano Ceccanti. La più favorita per il collegio, un po’ in tutte le segrete stanze del partito, è Ylenia Zambito, il cui nome sarebbe fortemente appoggiato dal segretario nazionale Enrico Letta. Un nome molto noto a Pisa, il suo, ma debole in provincia. Anche per questo i più informati prevedono la candidatura anche di qualche sindaco al secondo mandato, che a questo punto però non può essere lettiano (come, tanto per fare un esempio, Gabriele Toti da Castelfranco).
Su questo fronte sarebbero forse spendibili il sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio o l’ex sindaco di Buti Alessio Lari, il cui futuro politico secondo i più informati era stato già deciso verso Lucca, salvo poi interrompersi con la sconfitta del Pd in quella città. In tutta questa giostra vi sono poi politici di livello, molto conosciuti, che ancora non riuscirebbero ad incasellarsi nel risiko delle nomine: una su tutti Alessandra Nardini, molto nota in tutta la provincia ma al momento sprovvista dei giusti appoggi nella congiuntura imprevista che stiamo vivendo.
E la Lega? Anzi, il centrodestra? Il distinguo è doveroso. In quel campo, in provincia di Pisa ma anche in tutta la Toscana, si sta consumando un piccolo dramma familiare dentro il centrodestra, diviso fra tre forze, ma soprattutto due, che si contendono lo scettro. Matteo Salvini ha dato mandato ai suoi di cominciare in tutti i territori a indagare il metodo di scelta dei collegi e dei candidati. Nei giorni scorsi si è tenuto anche in Toscana il primo vertice del centrodestra, in cui è stata posta la questione delle candidature da dividersi con Fratelli d’Italia. Nel 2018 nella regione nove collegi andarono al Carroccio, otto a Forza Italia, il resto a FdI e tutto fu deciso sulla base dei sondaggi del momento. La Lega adesso starebbe spingendo per cambiare metodo, nel tentativo di arginare il partito di Giorgia Meloni favorito nei sondaggi ed in testa nel centrodestra. Fatto sta che per quanto riguarda Pisa, tutto fa pensare che per Edoardo Ziello le porte del Parlamento possano aprirsi. E’ ancora il suo il nome che circola come “la punta” nel territorio pisano per le elezioni. Ancora in forse, invece, l’ipotesi di candidare Susanna Ceccardi, impegnata nella sua esperienza da parlamentare europea.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, sempre che vada da solo alle elezioni, ancora non circolano nomi. E’ però molto probabile che si decida per puntare su un candidato pisano, unico che può in qualche modo giocarsela godendo della visibilità di un bacino come quello cittadino. Non vi sarebbero inoltre grandi alternative per un Movimento che, vuoi dopo il governo Conte I, vuoi soprattutto dopo il Conte II, ha perso numerosi pezzi nei vari consigli comunali della provincia. Aperto anche il gioco della sinistra al di fuori del campo dei progressisti, che in questi giorni sta cercando di organizzare un unico campo che veda al suo vertice l’ex sindaco De Magistris. Anche in questo caso la realtà pisana è l’unica che in provincia potrebbe partorire un nome, forte dei numeri che in città ha sempre dimostrato di avere, di alcuni sondaggi che nelle settimane scorse vedevano quel campo contendersi una fetta vicina alle due cifre e sulla scia della grande risonanza avuta in questi mesi dal Comitato No Base, contro il contestato progetto della base militare a Coltano, per la quale in questi mesi si è parlato anche di alternative nella vicina Ospedaletto, ma anche Pontedera.