Keu, Soldi Mozzi al Pd: “Le responsabilità collettive e politiche? Di chi sono?”

L’associazione “esige una risposta” su ingenti investimenti del comparto negli ultimi decenni e bonifiche dei terreni
“Degli ingenti investimenti del comparto negli ultimi decenni, quanti sono stati a carico della collettività (pubblici) e quanti dei privati (imprese conciarie)? Le bonifiche dei terreni contaminati da chi verranno pagate?”. Soldi Mozzi lo chiede a Pd, sindaci, amministratori locali ed “esige risposta”.
L’associazione per la cultura della legalità lo chiede “a 15 mesi dalla pubblicazione dell’indagine” e ora che “il Pd della provincia di Pisa ha finalmente detto la propria” (questa). Soldi Mozzi “attendeva da tempo la presa di posizione del partito che amministra la Regione e la maggior parte dei comuni del Valdarno Inferiore. Ci si aspettava una qualche analisi delle problematiche aperte dall’inchiesta Keu. Si sperava addirittura in un accento critico e autocritico sul rapporto opaco tra politica ed economia che, con le difficoltà che questa comunità ha dovuto e dovrà affrontare, non può restare invariato.
Invece, prima che l’indagine si chiuda e si vada nelle aule di tribunale, leggiamo che ‘dalle relazioni (discusse in consiglio regionale emerge chiaramente che il filone di questa complessa inchiesta non ha niente a che vedere con la mafia’. Ci viene anche comunicato che ‘Il modello del sistema conciario non è da mettere in discussione, non esiste una responsabilità di sistema. Al contrario, la modalità del Consorzio misto pubblico privato è stata molto innovatrice e virtuosa: è un modello tutto toscano che consente di avere meno impianti e più economie di scala’.
Una tipica economia di scala, ad esempio, è quella di conferire gli scarti conciari a chi, in odore di ‘ndrangheta, si è offerto di smaltirli al minor costo. Nell’interesse degli imprenditori? Ma certo che no. Si tratta di una scelta fatta da chi ‘ha sempre anteposto esigenze di tutela ambientale e della salute dettando linee di indirizzo rigide che hanno comportato per il comparto ingenti investimenti negli ultimi decenni’. E poi c’é l’Arpat che vigila: con meno budget, meno personale e meno punti di rilevazione.
Ma allora come mai ci si ritrova con ben 13 siti, quelli rilevati ad oggi, gravemente inquinati? Chi, nei terreni vicino a casa ha cromo, arsenico e altre sostanze pericolose, dovrà attendere che la magistratura, e il Pd ribadisce di avere massima fiducia nel lavoro che svolge, definisca le responsabilità penali individuali. E le responsabilità collettive e politiche? Di chi sono?
Mafie e malaffare nel distretto del cuoio, a dispetto di ogni evidenza, non si infiltrano ma anche lo facessero, tranquilli: ‘L’attenzione deve essere sempre alta e costante e ne sono un esempio l’impegno profuso, non solo dalla Regione, ma anche e soprattutto dagli amministratori locali, dai sindacati e dalla parte imprenditoriale che hanno da sempre messo in campo strumenti di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità e di infiltrazione mafiosa’.
Se la zona del cuoio rimane, nonostante i risultati ottenuti, una zona a forte impatto ambientale e l’obiettivo dell’economia circolare è lungi dall’essere raggiunto, se vi trovate a lavorare con contratti atipici guadagnando sempre meno, se dovete chiudere o svendere la vostra attività produttiva o commerciale, se siete costretti spesso a respirare aria puzzolente e inquinata, cittadini toscani, state sereni: il sistema conciario è esclusivo, sano e virtuoso ed opera nel vostro unico interesse! Lo scrive il Pd, per davvero”.