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“La pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus e alimenterà il traffico in una zona già congestionata”

28 gennaio 2022 | 20:34
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“La pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus e alimenterà il traffico in una zona già congestionata”
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“La pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus e alimenterà il traffico in una zona già congestionata”
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“La pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus e alimenterà il traffico in una zona già congestionata”
“La pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus e alimenterà il traffico in una zona già congestionata”

I dubbi di Oliveri sull’anello ciclabile di viale Di Vittorio, via Manzi e via Copernico

Sanno di aria pulita e mobilità “dolce” le piste ciclabili in città, fondamentali strumenti di decongestione del traffico. Ma se mal progettate, in certi casi, rischiano di peggiorare la situazione. Succede questo, secondo il consigliere di opposizione della lista “Asma 2.1” Enzo Oliveri, con il progetto del Comune di Santa Croce sull’Arno, prossimo alla realizzazione, di sviluppare l’anello ciclabile di viale Di Vittorio, via Manzi e via Copernico.

Tutte strade, o quasi, in cui in realtà una pista ciclabile c’è già, ma solo segnalata con pittura a terra e a corsia singola. Nel progetto dell’amministrazione Deidda, invece, con una spesa di circa 230mila euro da recuperare tramite mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti, le piste raddoppierebbero, si farebbero a due sensi e sarebbero corredate di infrastrutture, marciapiedi, pavimentazioni e soprattutto cordoni di separazione dalla strada carrabile. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di sviluppare quel tratto, nell’ottica di un incardinamento nella rete comunale della mobilità ciclabile, anche in vista della realizzazione della Ciclopista sull’Arno.

“A cosa serve una pista ciclabile – si chiede il consigliere – se la si progetta in modo da peggiorare o alimentare il traffico in una zona già congestionata? Si tratta di uno spreco di soldi nel caso di viale Di Vittorio, già servito da una pista largamente inutilizzata su cui non passa mai nessuna bici. Ma nel caso di via Copernico, un netto peggioramento di una situazione già gravata nelle ore di punta”. Sulla in questione, infatti, insistono in poche decine di metri le Poste, l’omonima scuola ed una mensa aziendale. Come in quasi tutte le vie coinvolte dal progetto, anche in via Copernico la pista ciclabile c’è già pitturata, ma adesso verrà raddoppiata, con tanto di cordoni e infrastrutture ed un lieve ma fondamentale mutamento del percorso proprio di fronte alla scuola, punto più sensibile.

“Se ora la pista costeggia parallela alla strada, staccando i cancelli dell’istituto, nel nuovo progetto il percorso rientrerà nel posteggio proprio di fronte al muro della scuola. Il risultato sarà che dei 10 posti auto attualmente affacciati sulla scuola ne rimarranno tre, due a striscia bianca ed uno per i disabili, che prima non c’era e la cui realizzazione si deve all’opposizione, su proposta della consigliera Cicala”. Il disagio segnalato dal ‘sindaco ombra’ non finisce però qui. “Occupando tutto lo spazio davanti alla scuola, la pista ‘scalzerà’ il punto di sosta degli scuolabus, spostandolo verso il centro della strada. Questo provocherà un restringimento della carreggiata e costringe, progetto alla mano, ad eliminare il diritto di fermata per le auto anche sull’altro lato, quello che costeggia il giardino Bambini di Beslan”.

Prevista anche la pavimentazione di un piccolo tratto sterrato a collegamento di piazza Cervi e via del Bosco: “Anch’esso inutile – dice Oliveri – se lo si deve manutenere come l’altro tratto piastrellato esistente su quella piazza, che va al fontanello, oggi tutto sconnesso e pericoloso”. “Io non so se chi ha progettato il tutto ha presente cosa diventa quel tratto nelle ore di punta. Vi immaginate il via vai di famiglie e bambini, con dieci classi, i quasi trenta dipendenti della scuola, le auto che sostano e ripartono, i bus, come si andranno a complicare senza nemmeno la possibilità di sostare o fermarsi, con i cordoli nel mezzo?”. Di qui la richiesta, che passerà anche in consiglio, di sospendere il progetto e apportare modifiche.