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“Riteniamo appropriate le scelte. Ora scenario è mutato”, l’Azienda Speciale Farmacie risponde alla Lega

5 gennaio 2022 | 12:37
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“Riteniamo appropriate le scelte. Ora scenario è mutato”, l’Azienda Speciale Farmacie risponde alla Lega

“l bisogno ‘fuori controllo’ di pranzi e cenoni ‘sicuri’ ha determinato l’ovvio collasso del sistema di tracciamento, dando vita ad un nuovo e presunto diritto”

“Come Azienda Speciale Farmacie riteniamo appropriate le scelte effettuate dalla nostra azienda, nel rispetto dei numerosi morti che anche la nostra comunità ha dovuto piangere”. Così il Cda risponde ai consiglieri comunali della Lega San Miniato, che avevano raccontato una carenza di tamponi(qui). L’Azienda invita anche i consiglieri a “non inseguire possibili correnti di consenso prendendosi invece l’onere di supportare il messaggio educativo che Asf, nel suo piccolo, sta cercando di portare avanti sul territorio, nella convinzione che la libertà propria finisca dove inizia la libertà altrui e della collettività“.

Per il Cda “Appare difficile comprendere che cosa la Lega San Miniato voglia davvero contestare all’Azienda Speciale Farmacie e al bilancio di previsione presentato in consiglio comunale lo scorso 30 dicembre. Sarebbe opportuno che i consiglieri della Lega dessero una lettura meno strumentale della relazione del direttore generale, valutando correttamente i tempi dell’evoluzione normativa e pandemica. Fino al 31 dicembre scorso le farmacie potevano, in base ad adesione volontaria, eseguire tamponi antigenici rapidi solo per screening per soggetti asintomatici che non erano stati in contatto diretto con soggetti positivi e non invece per fine o inizio quarantena. Potevano quindi eseguire il tampone in farmacia solo coloro che non avevano fatto il vaccino e utilizzavano il tampone, con validità 48 ore, per il rilascio del green pass per esigenze lavorative o, fino all’introduzione del green pass rafforzato, per scopi ludici. Il nostro servizio era quindi volontariamente impostato in modo da gestire una portata massima di 50 tamponi giornalieri ogni 48 ore, in quanto il CdA di ASf è profondamente convinto che l’unica vera arma contro questa pandemia sia la vaccinazione e non il mero tracciamento e che pertanto il servizio che la stessa doveva rendere era volto in qualche modo a disincentivare l’uso dei tamponi per scopi estranei a quello principale: esigenze di lavoro.

La situazione durante le feste natalizie è invece esplosa ovunque, non solo a San Miniato, alla luce del bisogno ‘fuori controllo’ di poter trascorrere pranzi e cenoni ‘sicuri’ portando, secondo dati Federfarma, alla richiesta di tracciamento di oltre 700mila tamponi antigenici rapidi al giorno nelle farmacie italiane. Tale discutibile comportamento ha determinato l’ovvio collasso del sistema di tracciamento, dando vita ad un nuovo e presunto diritto, ‘il diritto al tampone come e quando voglio’ che scambia il concetto di libertà con quello di arbitrio.

I consiglieri leghisti, con le loro affermazioni, sembrano invece legittimare questi comportamenti, non tenendo conto delle conseguenze sulla salute pubblica e sulla tenuta di un intero sistema, necessariamente improntato anche su un modello ‘costi benefici’, non certo solo economici, ma che necessita ugualmente di equilibri per essere mantenuto efficiente. All’interno dello statuto societario di Asf è prevista l’attività di ‘promozione, partecipazione e collaborazione a programmi di medicina preventiva, di informazione ed educazione sanitaria…’; è quindi evidente come il messaggio che questa azienda ha voluto portare avanti volto ad ‘educare’ la popolazione verso un maggior accesso al sistema di vaccinazione oltre che ad un uso responsabile di certi dispositivi sanitari, tampone compreso, rappresenti un dovere statutario dell’azienda che sta alla base dell’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e non è solo un principio morale. Confondere questa idea con una presunta apologia dello Stato etico significa non riconoscere la funzione sociale e di orientamento educativo della farmacia in una società adulta che voglia fare leva anche sulla responsabilità individuale dei cittadini. Si evita di considerare questo punto solo ignorando cosa significhi essere un cittadino di una società più consapevole, per solleticare invece la pancia del cittadino alla ricerca del suo facile consenso”.

Oggi, però, lo scenario è di nuovo mutato. “Dopo le modifiche intervenute a seguito del Decreto Presidenziale del Governatore Eugenio Giani in vigore dallo scorso 31 dicembre 2021, le farmacie sono state investite di nuove funzioni attraverso cui sopperire al collasso dei sistemi di tracciamento, erogando tamponi antigenici rapidi anche per finalità diverse da quelle precedentemente espresse, necessari a definire l’inizio e la fine quarantena, oltre al tracciamento di soggetti sintomatici a contatti di positivo. Le farmacie comunali si stanno quindi nuovamente adoperando per rispondere ai mutati scenari normativi, nel rispetto di quelle che sono le disposizioni della Regione Toscana e delle Asl di competenza, nonché della struttura commissariale all’emergenza Covid”.