Lega: “A San Miniato c’è la ‘migrazione’ da vaccino. Solo 6 ore di tamponi nelle due farmacie comunali”

“Nel programma operativo per l’anno 2022 dell’Azienda Farmacie comunale si prospetta un contenimento dei costi riferibili all’esecuzione di tamponi”
“I cittadini di San Miniato in questi mesi di pandemia non hanno potuto fare a meno di constatare che fare un tampone rapido nella propria città era molto difficile. La conseguenza è stata che a San Miniato è nata la ‘migrazione’ da vaccino. Ci si è dovuti trasferire nei comuni limitrofi per poter fare i tamponi. Comuni limitrofi che seppure caratterizzati da un numero di abitanti molto inferiore avevano un servizio tamponi più aderente alle necessità”. Lo rileva il gruppo consiliare della Lega a San Miniato e sottolinea come, in occasione della presentazione in consiglio comunale degli obiettivi aziendali per il 2022 dell’Azienda Speciale Farmacie, l’argomento pandemia e le possibili iniziative per il suo contrasto sono state oggetto di riflessioni e di dibattito.
Il gruppo consiliare della Lega ha evidenziato che “fra i numerosi progetti futuri delle due farmacie comunali non sembra essercene uno che faccia esplicito riferimento ad eventuali azioni da mettere in campo per agevolare i cittadini nell’affrontare la complessa situazione creata dalla pandemia. Anzi, nel programma operativo per l’anno 2022 dell’Azienda Farmacie comunale si prospetta un contenimento dei costi riferibili a tensostrutture esterne, sanificazioni e operatori sanitari esterni per esecuzione di tamponi.
Ad oggi le due farmacie pubbliche di San Miniato mettono a disposizione della cittadinanza un servizio tamponi di 6 ore settimanali, 4 ore la farmacia di San Miniato Basso e due ore quella di San Donato. Un servizio limitato che costringe i cittadini a rivolgersi ad altre farmacie di altri comuni, cosa ancor più più incomprensibile se si considera la ragion d’essere di una farmacia pubblica che è quello di arrivare a fornire servizi la dove l’iniziativa privata risulta carente.
Dell’incomprensibile comportamento tenuto dall’Azienda”, il gruppo consiliare della Lega ha chiesto spiegazione “ricevendo la seguente risposta: la messa a disposizione di un servizio tamponi limitato non è stata conseguenza di una inadeguata valutazione della emergenza, ma il frutto di una scelta consapevole, con un obiettivo preciso, quello di ‘educare’ i cittadini ad avere uno stile di vita che eviti il ricorso ai tamponi. Quindi volutamente è stato fornito un servizio tamponi insufficiente alle necessità. Ritenevamo che l’aspirazione di imporre modelli comportamentali fosse ascrivibile esclusivamente agli Stati etici e moralisti, ma evidentemente sbagliavamo”.