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Profughi dall’Afghanistan, Lambertucci e Fanella: “Si tenga conto delle criticità già esistenti”

18 agosto 2021 | 22:49
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Profughi dall’Afghanistan, Lambertucci e Fanella: “Si tenga conto delle criticità già esistenti”

I consiglieri di opposizione dopo l’appello dei sindaci Anci: “Bisogna guardare alla tenuta sociale della nostra comunitá santacrocese”

Dopo il sì all’accoglienza dei profughi in fuga dall’Afghanistan espresso dalla sindaca Deidda in risposta all’appello lanciato dall’Anci, intervengono i due consiglieri comunali di opposizione Alessandro Lambertucci e Valentina Fanella con una nota di risposta.

“Se è giusto e sacrosanto aiutare chi ha collaborato con il governo italiano in Afghanistan – dicono – come pure chiedere che i paesi dell’Unione Europea approntino un piano condiviso per accogliere eventuali rifugiati, al contrario non riteniamo che spetti farlo in modo isolato ai sindaci italiani che sono già impegnati ad affrontare tante problematiche, soprattutto legate ai rischi covid alla vigilia del delicato momento del rientro a scuola”.

“Se la proposta dell’Anci è sicuramente generosa – dicono Lambertucci e Fanella – tuttavia l’iniziativa non tiene conto delle problematiche legate alla gestione di una questione migratoria di vaste proporzioni per affrontare la quale si rende necessaria una strategia del governo coordinata con l’Unione Europea. La subitanea disponibilità del sindaco Deidda non tiene poi conto della giá numerosa e significativa presenza di stranieri e migranti nel nostro territorio e delle incontrate difficoltá oggettive di una vera integrazione che oggi, da noi, somiglia piú ad una mera tolleranza economica che sul piano del sociale ci consegna una realtá ancora composta da separati compartimenti stagni”

“Che senso ha, quindi – spiegano – dichiararsi prioritariamente disponibili all’accoglienza senza mettere in conto le già oggettive difficoltà della tenuta della nostra piccola comunità che già possiede il primato italiano di comune con la piú alta presenza di stranieri? È lecito, quindi, pensare che ciò avvenga solo per l’ambizione di voler attingere alle gestione delle risorse che, per forza di cose, verrebbero stanziate a favore della rete dei centri di accoglienza ma, attenzione a non sottovalutare tutta una serie di criticità emergenti, prima tra tutte, la questione della tenuta sociale della nostra comunitá santacrocese”.

“Proposte estemporanee e ideologicamente orientate – concludono – dimostrano ancora una volta, se necessario, che la Deidda City non corrisponde alla Santa Croce reale“.