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Ponte a Egola, CambiaMenti: “Recuperare identità della frazione, serve un progetto entro fine anno”

22 giugno 2021 | 10:32
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Ponte a Egola, CambiaMenti: “Recuperare identità della frazione, serve un progetto entro fine anno”

Dopo la riunione della Consulta si riaccende il dibattito sull’urbanistica. Il Comitato: “Per il recupero delle concerie nessun consumo di territorio”

Le due piazze principali che “sono ridotte a parcheggi periferici”, l’asse viario centrale che è “una strada statale intensamente trafficata in entrambi i sensi” e il resto del paese che è costellato di “ruderi di ex concerie in stato di abbandono”. Da qui parte la mozione del gruppo consiliare di San Miniato CambiaMenti per rilanciare un progetto di riassetto urbanistico su Ponte a Egola: dopo la riunione della Consulta con le associazioni si riaccende il dibattito politico sul tema, con la capogruppo Manola Guazzini che chiede “un disegno complessivo per recuperare l’identità e l’immagine della frazione”.

Sarà discussa durante la seduta del consiglio comunale di mercoledì 30 giugno la mozione che impegna sindaco e giunta a proporre un’ipotesi complessiva di riassetto urbanistico entro dicembre di quest’anno. Se la mozione sarà approvata, gli amministratori entro fine anno dovranno anche chiarire quali passaggi tecnici e di partecipazione democratica intendono adottare per i progetti di rigenerazione che riguardano Ponte a Egola.

Per CambiaMenti l’intervento più urgente resta quello sulle ex concerie, enormi volumi in stato di abbandono immersi nel tessuto cittadino. Con la mozione depositata da Guazzini, infatti, si chiedono entro dicembre “gli indirizzi per il recupero delle aree delle vecchie concerie in tutto il territorio del centro urbano” ma con un imperativo: “che limiti al massimo ogni ipotesi di ulteriore consumo di territorio e abbia una cabina di regia pubblica”. Queste richieste prendono le mosse da un documento dell’amministrazione, il Documento unico di programmazione: “Si enunciano per Ponte a Egola – si legge nella mozione – una serie di progetti parziali e di buone intenzioni, ad esempio sul recupero degli immobili delle ex concerie dismesse, per altro limitatamente alla sola zona di via Gramsci. Ma la stessa attuazione di questi interventi richiede impegni più complessivi sui tempi e sui modi”.

Quello che viene chiesto alla giunta è un’ipotesi di progetto complessivo per la frazione, da sottoporre a cittadini e associazioni attraverso un percorso partecipativo.Entro giugno 2022 gli elaborati tecnici siano completati, e sottoposti alla discussione della Consulta, delle associazioni, dei cittadini e infine del consiglio comunale – si chiede con la mozione -. Tutto ciò anche in attuazione dell’impegno assunto dal sindaco, in occasione della campagna di ballottaggio, a convocare ‘il consiglio comunale aperto a Ponte a Egola e a San Donato’ con partecipazione estesa ‘a tutte le realtà delle frazioni (Consorzi, associazioni, mondo del lavoro e cittadini) per prendere in carico a livello istituzionale il superamento delle concerie dismesse, presentare il piano delle piste ciclabili, fare il punto sulla sicurezza ambientale e sul lavoro’”.