Nuove antenne di telefonia a Santa Maria a Monte, Sinistra Civica Ecologista alza la voce

Il partito del Valdarno Inferiore: “Non c’è concertazione né pianificazione sull’impatto ambientale”
È polemica a Santa Maria a Monte per il nuovo piano delle antenne. A sollevarla è Sinistra Civica Ecologista del Valdarno inferiore.
“Nell’ultimo consiglio comunale di Santa Maria a Monte, la maggioranza di centrodestra – si legge – ha approvato la variazione al piano delle antenne. Da quanto si apprende, sembra sia prevista l’installazione di una nuova antenna per la telefonia nella frazione di Montecalvoli basso e nuove antenne sui siti già esistenti di Montecalvoli Alto, Ponticelli e Santa Maria a Monte”.
“Non siamo mai stati contrari – spiegano – in via pregiudiziale agli impianti necessari a garantire servizi divenuti ormai essenziali per una società moderna e abbiamo sempre tenuto fermo il fatto che dovessero essere installati su siti pubblici e inoltre, che con i soldi incassati dall’affitto da parte della telefonia privata, venissero potenziati i controlli di monitoraggio e i dati dei controlli resi pubblici. Il fenomeno dell’inquinamento elettromagnetico è sempre più attuale e deve essere controllato dal soggetto pubblico e i dati del monitoraggio resi fruibili da tutti, ad esempio direttamente sul portale del Comune. Prendiamo anche atto che coloro che adesso approvano il piano delle antenne della telefonia mobile, sono quasi tutti coloro che, quando sedevano nei banchi dell’opposizione, cavalcavano l’onda della protesta popolare contro la loro installazione. Ma questa è solo una nota di colore; la storia mette sempre tutte le cose al proprio posto”.
“Giudichiamo però grave e sbagliato – prosegue la nota – che non ci sia una pianificazione sull’impatto ambientale che ne governi anche l’aspetto paesaggistico ed estetico. Come possiamo vedere stanno sorgendo “gnomoni” da tutte le parti e questa amministrazione non si preoccupa di promuovere nessun processo partecipativo che abbia anche il fine di installare le antenne in luoghi il più possibile mimetizzati con l’ambiente e rispettosi del decoro urbano. Facciamo notare che alcuni paloni delle nostre antenne si scorgono da Pontedera e addirittura oltre. Quindi nessun processo partecipativo sulle scelte rispetto alle varie alternative possibili; nessuna valutazione circa la svalutazione degli immobili limitrofi in caso di collocazione impattante; nessuna preoccupazione circa l’impatto ambientale e il decoro urbano e le eventuali misure di mimetizzazione; nessuna misura di monitoraggio con centraline, in continuo, al fine del controllo dell’inquinamento elettromagnetico nei luoghi più colpiti o a rischio. È su questi quattro punti che serve trasparenza e non ce la si può cavare con il coinvolgimento della consulta o con l’indizione di un’assemblea informativa convocata in fretta e furia a due giorni dal consiglio comunale. Questo, purtroppo, è il metodo adottato che, tradotto, significa fare scelte sulla testa dei cittadini. In tutti i sensi”.