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Inchiesta Dda, la sindaca Deidda in commissione controllo: ma i contenuti restano top secret

19 maggio 2021 | 18:42
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Inchiesta Dda, la sindaca Deidda in commissione controllo: ma i contenuti restano top secret

Bocche cucite sui contenuti della discussione incentrata sui temi politici della vicenda. Nuovo appuntamento il prossimo 31 maggio: possibile l’audizione di esperti

I rapporti fra i vari enti e soggetti invischiati nella vicenda Keu, come il Comune di Santa Croce, il consorzio Acquarno, l’Associazione Conciatori e l’Arpat; ma anche i meccanismi alla base del funzionamento delle relazioni all’interno dell’economia del distretto. Sono questi alcuni dei temi affrontati questa mattina dall’attesissima commissione di controllo e garanzia, organo ordinario del comune sulla cui convocazione in queste settimane, anche in sede di consiglio comunale, si erano accapigliate le varie forze politiche alla ricerca di un luogo in cui poter approfondire tutti gli aspetti della vicenda Keu.

Una serie di domande, da parte delle opposizioni, rappresentate dalla presidente Valentina Fanella, dal consigliere di Per un’altra Santa Croce Alessandro Lambertucci e da Vincenzo Oliveri di Asma 2.1, a cui la sindaca Giulia Deidda, ha potuto rispondere più approfonditamente di quanto fatto fin’ora sugli organi di stampa. Presenti, per la maggioranza la consigliera e segretaria del Partito Democratico Ivetta Parentini ed i due consiglieri Alessio Silvestri ed Elisa Bertelli. Di fatto il primo incontro fra le forze al di fuori del consiglio comunale, dove nelle settimane scorse il tema della convocazione della commissione, suggerito dalla stessa sindaca come unico luogo utile per affrontare il tema approfonditamente e “fuori dai riflettori”, aveva creato tensione anche fra le due opposizioni, divise sul modo “piano d’attacco” alla maggioranza, attualmente chiusa nel suo mutismo ed in comprensibile difficoltà.

La discussione, i cui contenuti sono tutti rigorosamente secretati e sul quale i consiglieri sono tenuti al più stretto riserbo, ha principalmente riguardato alcuni dei temi piú “politici” dell’intera vicenda, ancora sotto lente degli inquirenti della Dda di Firenze.

Questioni più strettamente tecniche saranno invece affrontate alla prossima riunione della commissione fissata per il prossimo 31 maggio, alla quale potrebbero essere chiamati a parlare anche esperti utili a dirimere le questioni più tecniche al centro dell’inchiesta, come la natura dei rifiuti speciali coinvolti e le questioni ambientali aperte. Il tutto, come sempre, nei limiti della non interferenza con l’inchiesta in corso. Fra le questioni affrontate ci sarebbero state anche le numerose preoccupazioni circa le questioni sindacali, infrastrutturali ed economiche, che nelle more delle dinamiche consortili attraverso cui funziona il distretto sono ovviamente indissolubilmente legate fra loro e vanno di pari passo con il futuro della depurazione e gestione dei ciclo dei rifiuti.

La mappatura dei siti coinvolti

Intanto a Pisa, per la prima volta a livello provinciale, arrivano alcune risposte da parte degli enti in merito al monitoraggio degli eventuali cantieri e lavori pubblici coinvolti. In particolare era stata la lista Diritti in comune: Una citta in comune – Rifondazione, tramite il consigliere Francesco Auletta, ad interpellare gli enti per comprendere se e come le ditte finite nell’inchiesta, la LeRose srl di Pontedera, la Kyterion Srl e la Cantini Mario Srl, accusate dalla Dda di Firenze di avere un ruolo di primo piano nel rifornire di materiali pericolosi (Keu) vari cantieri fossero eventualmente coinvolte in filiere di appalto e subappalto o in qualità di fornitori su cantieri di lavori pubblici, negli ultimi cinque anni. A rispondere sul tema, negando coinvolgimenti delle ditte almeno per quanto riguarda il territorio comunale di Pisa, sono state la Provincia di Pisa, università, l’ufficio pisano dell’azienda regionale per il diritto allo studio universitario e l’Aaienda ospedaliera. “Mancano ancora all’appello il Comune di Pisa e Pisamo. Senza dimenticare il ministero della difesa, ente appaltante del cantiere dell’aereoporto – afferma Auletta. – Come è stato possibile che materiali contaminati siano arrivati in questo cantiere? Sono state fatte tutte le verifiche al momento dovuto? Quanto sono stati pagati questi materiali? Al momento tutto questo non ci è dato saperlo”.