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Inchiesta Dda, il sindaco di Castelfranco pensa al futuro: “Tutela della salute viene prima degli interessi economici”

23 aprile 2021 | 18:19
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Inchiesta Dda, il sindaco di Castelfranco pensa al futuro: “Tutela della salute viene prima degli interessi economici”

Toti: “È necessario apportare profondi cambiamenti al sistema di gestione dei rifiuti”

Tutela della salute, legalità, innovazione e sviluppo economico per progettare il futuro del Valdarno. Il sindaco di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti, guarda al futuro e anche agli effetti dell’inchiesta della Dda che in una settimana ha travolto il comprensorio.

Toti punta su un nuovo corso nel sistema dello smaltimento dei rifiuti della produzione conciaria che non riporti al tempo delle discariche e che sia improntato all’economia circolare e all’ecosostenibilità.

“La scorsa settimana – dice il sindaco – prendeva avvio un’operazione che avrebbe sconvolto l’equilibrio di un intero territorio. L’inchiesta guidata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze che ha infatti scosso in maniera profonda tutto il Valdarno Inferiore. Siamo nella fase di indagine. Confermo la mia vicinanza agli amministratori pubblici coinvolti. Conoscendoli sono personalmente convinto che riusciranno a dimostrare la propria innocenza. Sono garantista e come dice la nostra Costituzione una persona è innocente fino al terzo grado di giudizio. Un impianto accusatorio, non ancora definito in quanto in fase preliminare, non rappresenta in automatico una colpa.  È opportuno quindi ricordare che siamo in una fase iniziale, con un percorso ancora da definire. Le informazioni sono quelle riassumibili dagli organi di informazione che stanno riportando articoli a conferma della risonanza della vicenda”.

“Come sindaco di Castelfranco, comune del Valdarno – commenta però il primo cittadino – il mio pensiero va ai tanti imprenditori e ai lavoratori che in queste ore vedono messe a rischio le proprie attività, dopo gli sforzi e i sacrifici fatti per operare nel rispetto delle norme. Sono preoccupato per la tutela dei posti di lavoro, già in pericolo a causa del forte calo degli ordinativi dovuti alla crisi economica conseguente l’emergenza sanitaria globale”.

Sono fermamente convinto che il fenomeno delle infiltrazioni malavitose sia un tema prioritario, da affrontare con il massimo dell’attenzione, da non sottovalutare mai, operando al massimo delle proprie possibilità per respingere ogni tentativo di permeare il tessuto produttivo locale – spiega Toti – Ho da sempre sostenuto con fermezza la nostra posizione rispetto al tema della legalità. È per me un punto irrinunciabile ed è un valore che ho più volte ribadito. A questo valore abbiamo dato concretezza con azioni forti. Penso in particolar modo al percorso che abbiamo intrapreso tramite i Suap dei Comuni del Comprensorio, in raccordo con la Prefettura, allo scopo di condividere tutte le informazioni utili in possesso dei Comuni (che possono essere collegati a fenomeni di infiltrazione). È necessario creare una rete capace di monitorare ciò che avviene sul territorio. L’azione di vigilanza, alla quale partecipiamo come istituzioni, assume ancora più importanza in un momento storico in cui la crisi pandemica rischia di rendere alcune aziende ancora più esposte al fenomeno delle infiltrazioni. Questa azione può essere efficace solo se partecipano tutti gli attori della filiera, compresi quindi tutti i soggetti associativi del territorio”.

Il rispetto della salute e dell’ambiente – dice ancora – sono precondizioni basilari per la crescita e lo sviluppo economico, fattori che devono necessariamente andare di pari passo. Non è possibile che gli interessi economici sovrastino la tutela ambientale. Il nostro comprensorio questo lo sa bene, lo ha dimostrato con lunghi anni di attenzione e investimenti mirati al miglioramento dei processi industriali, con la costruzione di impianti di depurazione all’avanguardia a livello internazionale. Tutti gli sforzi fatti finora in direzione della sostenibilità non devono essere considerati vani o, ancora peggio, cancellati dall’ombra di questa inchiesta giudiziaria. I sospetti e i dubbi sollevati dall’indagine in corso non devono smantellare un sistema circolare, costruito in decenni di attenzione all’ecosostenibilità. Uno dei punti di forza sui quali si basa l’attività produttiva del distretto”.

“Questo, sia chiaro, non significa per me far finta di niente – conclude il sindaco – Dobbiamo necessariamente apportare profondi cambiamenti al sistema di gestione dei rifiuti. Qualsiasi sarà l’esito del percorso processuale, dovremo intervenire con un’opera di totale trasparenza delle attività di smaltimento e riutilizzo dei materiali derivanti dalla lavorazione conciaria. Questo però non deve significare una tabula rasa dei tanti traguardi finora raggiunto in questo campo, perché un ritorno all’uso delle discariche rappresenterebbe un balzo indietro di almeno 30 anni nelle politiche di gestione dei rifiuti. Mentre prosegue il percorso giudiziario, noi soggetti pubblici e le forze politiche dobbiamo riprendere a progettare il nostro futuro anche per il Valdarno. Fissare nuovi obiettivi chiari, assumendo come temi basilari la tutela della salute, la legalità, l’innovazione e lo sviluppo economico che deve essere sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale”.