Inchiesta Dda, Lambertucci e Fanella: “Comportamenti scellerati di pochi che mettono a rischio l’immagine di tutti”

Gli esponenti dell’opposizione a Santa Croce: “Difendiamo il comparto produttivo sano e onesto. I responsabili dovranno rispondere dei danni all’intero settore”
L’inchiesta della Dda sugli sversamenti illeciti di rifiuti provenienti dall’industria conciaria continua ad alimentare il dibattito. Dall’opposizione di Per un’altra Santa Croce si leva ancora la voce di Alessandro Lambertucci e Valentina Fanella, a difesa del “comparto produttivo sano e onesto” e contro coloro che, responsabili dei danni arrecati, dovranno farsi carico anche di aver macchiato l’immagine di un intero comparto.
“Non dimentichiamoci mai – dicono Lambertucci e Fanella – che questa è un’indagine che coinvolge la mafia. A condurre l’inchiesta è, infatti, la Direzione distrettuale antimafia di Firenze e l’accusa è di associazione a delinquere, uno dei reati piú pesanti previsti dal codice penale. Occorre, quindi, come politici avere il coraggio di esprimere una ferma condanna della ‘ndrangheta, dei furbetti e di chi non rispetta le regole. Difendiamo l’operato della magistratura che garantisce anche il nostro diritto alla salute”.
“Questi comportamenti scellerati di pochi – dicono – oggi al vaglio delle indagini, rischiano di creare nocumento alle aziende e ai posti di lavoro di gente che con la propria attività ha reso grande il distretto conciario. Per questo difendiamo convintamente a tutto campo il comparto produttivo sano e onesto, che concia, usa processi trasparenti, fornisce garanzia di qualità e sicurezza dei propri prodotti, fa continua ricerca e innovazione e sta sul mercato rispettando le regole e ogni format e parametro internazionale richiesto dalle grandi firme mondiali. Chi verrà ritenuto colpevole dovrà farsi carico anche dei danni arrecati e del vilipendio di immagine che ha cagionato ad un’intera comunitá sociale e produttiva onesta”.