Inchiesta sui rifiuti delle concerie, il Pd (per ora) fa quadrato

Striscioni apparsi nella notte, si scatenano i commenti. Ma al momento nessuno parla di richiesta di dimissioni
A distanza di appena quattro giorni dallo scoppio della “bomba” dell’inchiesta dei rifiuti, a Santa Croce la fibrillazione è appena percepibile, salvo che negli ambienti colpiti. Nella giornata di ieri, sono state le parole consegnate nottetempo a due striscioni segnati dalla falce e martello, appesi in via Francesca a Santa Croce, sotto la Bretella, e alla stazione di San Romano: “Mafia e imprenditori a loro i soldi a noi i tumori” ad aprire le danze dei commenti politici.

Ed anche nel soggetto politico più “colpito”, il Partito Democratico, la riflessione interna ancora non è partita. Di fronte a fatti ancora troppo “caldi” la politica tace. Bocche cucite tra le “maggioranze” dei vari Comuni e, con rare eccezioni, anche tra le opposizioni di centrodestra. L’intera vicenda che sta investendo il partito, con Giulia Deidda, la sindaca di Santa Croce indagata e descritta dalle intercettazioni come il legame tra gli interessi delle concerie e la Regione, ed il consigliere regionale Andrea Pieroni, potrebbe già nei prossimi giorni “riesumare” l’organo intercomunale delle segreterie Pd cel Comprensorio, che dovrà riunirsi per decidere sul da farsi. Una sola certezza intanto emerge dall’interno del partito a livello provinciale: “Nessuno azzarda a chiedere passi indietro ai politici locali coinvolti”. E’ ancora troppo presto. I giochi, con ogni probabilità, si faranno più animati e tesi al momento cruciale dei rinvii a giudizio. Il tema delle dimissioni però non totalmente assente, quantomeno nelle riflessioni personali di molti in provincia. In tutto questo la sindaca continua, sulla scorta di quanto dichiarato giorni fa sui suoi canali (clicca qui), è descritta dai collaboratori come serena, in attesa degli sviluppi.

Unica voce ufficiale, quella della senatrice Valeria Valente, commissaria provinciale del Pd, che parla di “fatti gravi” ma anche di fiducia nei politici coinvolti. “Il quadro indiziario emerso dalle notizie di stampa relativo alle indagini della Dda di Firenze sullo smaltimento dei rifiuti conciari, se confermato, ci porrebbe di fronte a fatti gravi e preoccupanti – afferma Valente, commissaria provinciale Pd –. Il rischio che l’economia toscana e il suo apparato produttivo risultino infiltrati da organizzazioni criminali, e che il loro prezioso patrimonio ambientale sia ormai danneggiato irreversibilmente, deve chiamare le comunità di questo territorio ad una risposta ferma e corale. La Toscana e il territorio pisano hanno tutti gli anticorpi necessari per reagire nel modo migliore. Noi come Partito democratico siamo pronti a fare la nostra parte”.
“Confermiamo la nostra piena e assoluta fiducia nell’operato della magistratura – prosegue –. Rispetto all’ipotesi di un coinvolgimento di amministratori del Pd ribadiamo la nostra stima verso persone che conosciamo come oneste e dedite al bene pubblico da sempre e che, come tali, sono riconosciute dalle nostre comunità. Siamo certi che potranno dimostrare la correttezza del loro operato. Alla destra, garantista a giorni alterni, la storia della Toscana non consentirà, in ogni caso, sciacallaggi o un po’ di propaganda a buon mercato su temi così delicati”.
“Come comunità del Pd, infine, ci sentiamo di condividere e di essere al fianco di chi chiede chiarezza ed esprime preoccupazione anche per la tenuta economica e occupazionale di un distretto produttivo che si è distinto nei decenni per la capacità di competere, innovando e facendo da pioniere delle migliori pratiche nel rispetto dell’ambiente e nell’adozione di un sistema a economia circolare. Anche per questo è importante che le indagini si concludano nel modo più completo e rapido possibile e che si faccia piena luce su quanto effettivamente accaduto”, ha concluso Valente.