Padule di Fucecchio, la consigliera regionale M5S: “La Regione vuole demolire la riserva?”

Noferi: “Il 90 percento dell’area a disposizione dei cacciatori, servono spiegazioni”
Un “silenzio ambiguo” sulla destinazione della riserva naturale del Padule di Fucecchio. Su una delle più grandi aree umide d’Italia si sta muovendo una parte di politica regionale.
“Dopo 20 anni – attacca Silvia Noferi consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle – il Centro ricerca documentazione e promozione voluto dalla provincia di Pistoia negli anni ’90 e che ha garantito fino ad oggi buona gestione e fruibilità della riserva naturale, ha un futuro incerto e nebuloso che sa di dismissione. In virtù della delibera 1053/2021 che di fatto con l’accordo fra comuni, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e regione Toscana, divide le competenze, generando immobilismo e alimentando campanilismi di cui sembrano avvantaggiarsi solo i cacciatori”.
“É incredibile – precisa Noferi – che quest’area di oltre 2000 ettari di valore naturalistico internazionale veda solo il 10 percento della sua superficie ricadere all’interno dell’area naturale protetta della riserva naturale del Padule di Fucecchio e il 90 percento in mano ai privati e quindi a totale disposizione dei cacciatori.
La Regione Toscana deve spiegare se dietro questo ‘spezzatino’ c’è la volontà di demolire la riserva, dato che dal 2014, anno del passaggio di competenze dalla provincia di Pistoia alla Regione Toscana, ci sono stati solo silenzio e immobilismo che hanno portato ad ignorare anche gli appelli di molte associazioni ambientalistiche, del mondo della cultura, della scienza e di oltre 700 insegnanti della Valdinievole. Servono risposte e servono adesso – conclude Noferi – per spazzare via i brutti pensieri che dietro questo grande silenzio ci sia la volontà di distruggere la riserva naturale del Padule di Fucecchio”.