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Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle):” Sui vaccini in consiglio regionale si racconta una storia non vera”

7 aprile 2021 | 21:04
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Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle):” Sui vaccini in consiglio regionale si racconta una storia non vera”

La consigliera: “Il problema è grave”

“Sui vaccini in consiglio regionale si racconta una storia che non corrisponde alla realtà”. Lo afferma Silvia Noferi, consigliera del movimento cinque stelle.

“La verità – sostiene Silvia Noferi –  è che i cittadini non sanno dove, quando, come e chi verrà vaccinato.
I medici di famiglia non forniscono informazioni ai pazienti, le associazioni che assistono i malati oncologici non sanno come e quando verranno trattati i loro pazienti, il sito Prenota Vaccini ha riportato per giorni il blocco per le nuove prenotazioni in attesa di recuperare le vaccinazioni saltate per il fermo di Astrazeneca, i registrati tra le categorie dei vulnerabili non hanno un appuntamento né sanno come e da chi verranno contattate, se dovranno registrarsi su un portale o altro. Ai medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna di vaccinazione, è stato richiesto per ogni dose inoculata, sia per la prima che per i richiami, di dover interagire con ben 3 diversi applicativi informatici in maniera indipendente: Agenda per la prenotazione dei pazienti, la richiesta delle fiale dalle farmacie e l’annotazione delle vaccinazioni fatte, Sispc per la registrazione delle vaccinazioni eseguite e la Cartella Digitale Elettronica. Gli applicativi non dialogano l’uno con l’altro e rendono un lavoro già di per sé complesso, ancora più lungo e farraginoso”.

“In aula – prosegue la consigliera – nella veloce lettura, al limite del comprensibile, del solito memorandum, l’assessore Bezzini ha dichiarato che gli ultra-ottantenni verranno vaccinati tutti entro il prossimo 25 aprile a costo di far vaccinare anche sabato e domenica dai medici di famiglia. Che risultato! Manca ancora un mese! Le opposizioni sono state finora fin troppo responsabili per non aver alzato la voce di fronte ai troppi intoppi, rallentamenti, disorganizzazioni della campagna vaccinale e le mozioni che ad ottobre, noi del Movimento 5 Stelle, avevamo presentato per suggerire e rimarcare alcune criticità che sarebbero emerse con la campagna di vaccinazione di massa, sono state bocciate senza tanti scrupoli, segno evidente che pensavano di saper già come fare. Il senso di responsabilità ci impone oggi di far presente a tutti, prima che sia troppo tardi, le nostre preoccupazioni per come viene gestita l’organizzazione della vaccinazione di massa, che è molto peggio di come non fu gestito il tracciamento dei contagi durante la seconda ondata ad ottobre 2020″.

“Comprendiamo – prosegue la pentastellata – che il problema maggiore riguardi la carenza del numero di dosi dei vaccini, ma a maggior ragione, dato l’esiguo quantitativo a disposizione, rimane ingiustificabile come siano state gestite le liste delle riserve che hanno portato a beneficiare dei vaccini persone in perfetto stato di salute, come anche la decisione di dare priorità ad alcune categorie, gli avvocati prima che i volontari delle Misericordie o altri soggetti ad alto rischio, per esempio. In questo disarmante disastro che ci colloca agli ultimi posti nella classifica nazionale per il numero di somministrazioni effettuate, la cosa più stupefacente è che non esista una adeguata informazione ai cittadini: si brancola nel buio. Per la giunta della Regione Toscana è più facile nascondere i problemi sotto il tappeto anziché affrontarli rassicurando la popolazione con cronoprogrammi definiti e chiari”.

“Il problema è grave – conclude Noferi – rischiamo che tutta la Toscana venga retrocessa in zona rossa; gli ospedali sono pieni e noi stiamo assistendo al solito pasticcio all’italiana, fatto di improvvisazione, reticenze, furbetti saltafila, categorie che rivendicano la necessità di essere vaccinate prima delle altre… insomma, una vergognosa drammatizzazione alla speriamo che me la cavo. Fortuna vuole che il consiglio regionale abbia approvato  (con il nostro voto contrario) lo Statuto della nuova Scuola di Politica che finanzierà con 300mila euro l’anno.
In attesa che si formino nuove leve di amministratori capaci non ci rimane che pregare”.