Partito Democratico |
Politica
/

Enrico Letta segretario nazionale del Pd: “Un momento difficile, ne usciremo”

14 marzo 2021 | 12:27
Share0
Enrico Letta segretario nazionale del Pd: “Un momento difficile, ne usciremo”

Candidatura unica e 713 firme a sostegno per il successore di Zingaretti

Enrico Letta nuovo segretario del Pd. Una candidatura unica, la sua, che ha ottenuto 713 firme Sono state 713 le firme totali dei delegati dell’assemblea nazionale. Sono stati 860 i voti per Letta. I no sono stati 2 e gli astenuti 4. Presenti alla votazione erano 874 delegati su 1021 aventi diritto.

“Ringrazio e saluto Nicola Zingaretti – ha detto Letta al suo discorso all’assemblea nazionale – a lui mi lega un rapporto di lunga e grande amicizia, abbiamo fatto tante cose insieme e tante ne faremo. Ti ringrazio per avermi cercato, lavoreremo insieme”.

Nel messaggio di Letta non poteva mancare un accenno alla pandemia. “E’ l’anno più buio della nostra storia repubblicana. E’ stato un anno terribile ma sono nati tanti segnaidi speranza. Siamo vicini alla liberazione, sappiamo che fino all’estate probabilmente ci aspetteranno nuovi lutti e sofferenze,ma la salute resta la cosa principale. Siamo di fronte a uno sforzo finale e sappiamo che la liberazione avverrà grazie alla scienza, grazie ai vaccini”.

“Conosco Enrico da molti anni, abbiamo fatto sempre politica insieme, condividendo valori e idee, per questo ero convinto che sarebbe stata la persona giusta per guidare il partito in questo momento così complesso. E le sue parole così chiare, ferme e incisive sono riuscite a convincere anche molti altri”. Così Andrea Pieroni, consigliere regionale del Partito democratico alla Regione Toscana, dopo aver votato in qualità di membro dell’assemblea nazionale che ha eletto il nuovo segretario Pd.

“Quello in assemblea nazionale Pd è stato un messaggio di speranza e fiducia, senza risparmiare critiche, parlando di giovani e ai giovani, di ambiente ed Europa, della transizione digitale, dei territori, della questione dei diritti delle donne, rilanciando l’importanza di tirare fuori l’orgoglio e non rassegnarsi alla sconfitta. La parola ‘insieme’ come idea della politica in senso collettivo e la scelta strategica delle alleanze come rafforzamento del partito e del centrosinistra. E poi il giusto tributo di riconoscenza a Nicola Zingaretti – aggiunge -. Bisogna tornare a discutere dei temi e non di questioni interne di potere; di tornare a riaffermarci sui territori come il partito della prossimità e pensare alle piccole-medie imprese, al settore turistico e culturale messi in ginocchio dal Covid19, allo sport, al preziosissimo mondo del terzo settore. Punti utili ad affrontare le difficoltà che ricadono sulle persone, sui territori. Anche nel nostro. E tornare a discutere in modo costruttivo, per costruire un nuovo Pd, ad esempio con la proposta delle Agorà democratiche. Dovremo tutti rimboccarci le maniche, perché l’Italia non ha mai vissuto un momento più difficile di questo dal dopoguerra: le diseguaglianze sono accresciute e i cittadini si aspettano, giustamente, delle risposte all’altezza, a partire da quelle sul dove e come destinare le risorse di Next Generation Eu”.

“Con le lotte intestine non sapremo dare una prospettiva né al Partito Democratico, né al centrosinistra, né al Paese, ha affermato Letta – ha ricordato Pieroni -. Credo che il suo messaggio sia arrivato forte e chiaro e mi aspetto che anche nel nostro territorio, che è anche il suo, si segua con convinzione il percorso da intraprendere che è partito oggi, come ha detto Enrico: con ‘anima e cacciavite’, con spirito da ‘progressisti nei valori, riformisti nel metodo’ e con ‘radicalità nei comportamenti’”.

“Mi è piaciuta molto – commenta invece il governatore della Toscana, Eugenio Giani – l’autodefinizione come progressista nei valori e riformista nel metodo, per un’Italia che sappia uscire dalla pandemia con idee concrete rilanciando il nostro Paese. È stato molto bello che tra i suoi primi concetti abbia riconosciuto il ruolo delle regioni e salutato i presidenti Pd, 5 su 20. Per me e per la Toscana è finalmente un bel segno perchè la nostra regione ha bisogno di maggiori interlocutori a Roma, visto che il Pd, negli ultimi due governi, non ha espresso né Ministri né Sottosegretari toscani. È importante la scossa che Letta ha promesso al mondo dei circoli e iscritti nei territori, perché il Partito Democratico deve cogliere forza proprio dall’essere l’unico dei partiti con una base popolare fatta di presenza e di impegno nell’Italia dei comuni e delle regioni. A 100 anni dalla scissione di Livorno che caratterizzò la divisione del movimento progressista, spero che il nuovo Pd guidato da Enrico Letta garantisca un futuro di sempre maggiore unità e condivisione per il centro sinistra in Italia”.