Coronavirus nelle Rsa, Progetto Insieme interroga il sindaco

Il gruppo chiede al primo cittadino di fare il punto su contagi e soluzioni
Sicurezza sanitaria dei pazienti affetti da coronavirus nelle Rsa della provincia di Pisa. Di questo si occupa un’interrogazione di Progetto Insieme presentata dalla consigliera Maria Vanni e che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale di Montopoli Valdarno.
L’interrogazione arriva “a seguito della seconda diffusione del virus covid 19 sul territorio nazionale e la necessità primaria sancita anche a livello costituzionale della tutela pubblica sia dell’individuo nel suo complesso e inoltre, non in seconda istanza, la piena risposta operativa del sistema sanitario nazionale in tutte le sue articolazioni”.
Date le disposizioni regionali in materia sanitaria e di protocolli operativi e “l’elevato numero di casi fuori controllo nelle Rsa della provincia di Pisa, nonché il numero crescente dei decessi registrati sul nostro territorio”, Progetto Insieme chiede al sindaco “quale sia il numero di contagiati, dei decessi per covid 19 e patologie simil influenzali tra gli ospiti e il personale delle strutture Rsa della Provincia di Pisa e quali siano le proiezioni numeriche di tali dati sul totale della popolazione residente nelle medesime strutture a livello regionale.
Quali siano le indicazioni sono state fornite alle Rsa da parte della Regione o dalle rispettive Usl per prevenire o affrontare gli eventuali contagi da covid 19 e se le siano state congrue rispetto alle gravi condizioni epidemiche registrate nelle Rsa e nelle strutture semiresidenziali, quali verifiche si intenda attuare nei confronti dell’attività di prevenzione, vigilanza e di indirizzo effettuata dalla stessa Regione e quali iniziative urgenti si intenda intraprendere, nel rispetto delle competenze territoriali in materia, per garantire l’universalità della tutela del diritto alla salute, facendo sì che anche i soggetti più vulnerabili vengano adeguatamente assistiti e accompagnati all’interno di trattamenti sanitari e socio assistenziali appropriati”.
Questo considerato che, spiega ancora il gruppo, “L’obiettivo cardine, indipendentemente dal proprio credo religioso o politico, di dover salvaguardare il valore della vita nella sua completa dignità sino alla fine, la sensazione terribile che in Toscana venga perseguita da parte degli amministratori, con un misto d’ipocrisia e impotenza, una selezione terribile nelle Rsa commissariate dalle aziende sanitarie, che molti degli anziani ospiti sono risultati deceduti, soli e lontani dalle famiglie, senza un briciolo di umanità e di cure comprese anche quelle compassionevoli del fine vita e che le istituzioni, a qualsiasi livello, debbano posizionarsi come parte attiva nella tutela della Salute dei propri cittadini ricoverati nelle case di riposo e più specificatamente, dando strumenti ai medici di medicina generale, portando ad ampia copertura la campagna di vaccinazione sia anti influenzale che anti covid, moltiplicando al massimo sforzo i nuclei di presidio territoriale Usca privilegiando al massimo i contatti – anche virtuali – tra gli ospiti nelle Rsa e le famiglie”.