Variante San Pierino, maggioranza e opposizione trovano l’accordo: un elenco di opere prioritarie

Il sindaco Spinelli: “A breve partiranno i lavori”. Cordone (Lega): “Incateniamoci tutti”
Il documento di Forza Italia è stato ritirato, quello del Partito democratico emendato a firma comune. Il nuovo documento condiviso ha una disposizione finale particolarmente utile, secondo Alberto Cafaro: “Invita sindaco e giunta – ha detto il capogruppo del Pd – a concordare con la Città metropolitana le opere prioritarie stabilite dall’amministrazione di Fucecchio in modo che, prima che sia approvato il bilancio della città metropolitana, siano inserite nel piano triennale delle opere pubbliche. Questo rafforza la struttura del documento e mette nelle mani dell’amministrazione uno strumento di concertazione in più”.
Ci è voluto giusto qualche mese, ma alla fine maggioranza e opposizione hanno trovato la convergenza. Ieri sera, 23 settembre, durante la seduta del consiglio comunale di Fucecchio la mozione sulla variante San Pierino presentata da Simone Testai, consigliere comunale di Forza Italia è stata ritirata e la risoluzione del Pd è stata emendata. I due documenti, in realtà, erano molto simili, ma alla fine un passo indietro da entrambe le parti è servito a ottenere un voto unanime sulla strada regionale 436 che a breve sarà oggetto di lavori di sistemazione.
L’ultimo aggiornamento da parte del sindaco Alessio Spinelli, infatti, fa ben sperare: “Siamo arrivati alla fine – ha detto – tra poche settimane i lavori dovrebbero iniziare”. La mozione di Testai, come da lui stesso ammesso, “è superata”, perché risale al mese di giugno. Tuttavia, alcune evoluzioni dei mesi più recenti “hanno reso la vicenda – secondo Testai – ancora più tragicomica”.
Quel pezzo di strada che va dal ponte di San Pierino alla FiPiLi è di proprietà della Regione ma di competenza della città metropolitana di Firenze. Inaugurato nel 2013, “è già stato oggetto di riasfaltatura – ha ricostruito il consigliere Testai -. Le condizioni in cui versa nuovamente il manto stradale fa sorgere dei dubbi sulla qualità dei lavori effettuati. La soluzione della Città metropolitana è stata quello di abbassare a 30 chilometri orari il limite di velocità su una strada che sarebbe a scorrimento veloce”.
Ma le criticità non stanno soltanto nel manto stradale deteriorato. “Come ha ricordato in qualche occasione che il sindaco Spinelli – ha proseguito Testai – la vegetazione copriva la segnaletica e la visibilità in curva. La regione Toscana ha stanziato 410mila euro da mettere nel bilancio della città metropolitana ma si è scordata di autorizzare la città metropolitana a fare i lavori su una strada di proprietà della Regione ma in gestione all’area metropolitana. Noi chiediamo che il prefetto venga informato di tutte le richieste di messa in sicurezza e che il sindaco continui a fare pressione”.
I punti su cui insiste Testai è che “nessuno ha cercato un colpevole” dei ritardi e dei disagi causati e, soprattutto, che l’alternanza di governo avrebbe giovato. Questo perché l’amministrazione “deve interloquire con enti superiori dello stesso schieramento e a volta può essere sconveniente andare contro”.
Per la maggioranza, invece, la continuità è un punto a favore perché permette di tessere un dialogo che vada al di là del caso specifico. Al termine della seduta il documento trasversale che è stato approvato mira proprio ad essere più incisivi sulle infrastrutture che non sono di competenza comunale. Costruendo un elenco delle priorità da proporre alla città Metropolitana, gli amministratori cercano di avere un’influenza sull’ordine dei lavori.
È chiaro, poi, che al di là della volontà di collaborare, ciascuno rimane sulla propria posizione. Questo è il caso di Marco Cordone, consigliere della Lega, che ieri sera è intervenuto spostando il tema su un argomento decisamente “politico”. “Ridateci la provincia di Firenze – ha detto molto animatamente Cordone -. Nardella con tutti i problemi che ha in città come fa a occuparsi di tutta la provincia? Le province erano considerate inutili, ma poi queste sono le conseguenze: questi enti non funzionano, era meglio prima. Incateniamoci tutti, ora basta”.