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“Un polo scolastico per Ponte a Egola”, la proposta di CambiaMenti

14 settembre 2020 | 17:05
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“Un polo scolastico per Ponte a Egola”, la proposta di CambiaMenti

“Abbiamo chiesto un sopralluogo dei gruppi consiliari per verificare le situazioni e individuare le criticità, ma non si è voluto fare”

“La nostra opposizione, che a qualcuno fa comodo presentare come aggressiva e pregiudiziale, è in realtà sempre tesa alla ricerca di soluzioni nell’interesse dei cittadini“. Lo ribadisce Manola Guazzini, consigliere comunale di CambiaMenti, ribadendo l’importanza della programmazione soprattutto per la scuola.

Lo fa oggi 14 settembre, a bilancio di una riapertura che non è proprio scorsa liscia a San Miniato(qui la protesta). “La riapertura delle scuole in tutta Italia – sottolinea – è un fatto importantissimo: solo in classe si può realizzare, anche in un anno scolastico difficile come quello che si sta aprendo, una efficace relazione didattica tra studenti e insegnati. E a studenti, insegnanti e famiglie rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro. Purtroppo tra le situazioni di criticità non risolte ce n’è una grave nel nostro Comune e riguarda la scuola primaria Buonarroti di Ponte a Egola.

Risulta che si siano individuate in fretta e furia soluzioni provvisorie (che però dureranno almeno fino alle vacanze di Natale) e che su queste soluzioni non ci sia accordo tra il Comune, la dirigenza scolastica e i genitori.
Per questo alcuni genitori hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco per verificare le condizioni di sicurezza delle classi e in particolare di una che, nata come aula tecnica, è stata adattata a aula didattica e sulla quale, in particolare si è concentrato il sopralluogo. Sappiamo perché presenti sul luogo dopo essere stati contattati dai genitori, che dall’intervento è scaturito un verbale con specifiche prescrizioni idonee a mettere in sicurezza almeno quella delle due aule materialmente esistenti che ad ora, in ogni caso, sconta ‘peccati veniali’ da verificare con la lettura del verbale per cui è già stata presentata richiesta di accesso agli atti. Resta il fatto che, essendosi eseguito oggi ciò che andava fatto già da prima, a fronte delle irregolarità riscontrate, sono state elevate sanzioni che ricadranno sulle tasche di tutti cittadini.

Una classe, essendo troppo piccola per consentire ai bambini la convivenza a misura di covid 19 salvo non volerli lasciare tutto il tempo con le mascherine, ha ‘disertato’ l’ingresso a scuola: i genitori, in luogo dei figli, hanno aspettato fuori dall’istituto di essere informati sulle soluzioni trovate, cioè del fatto che i bambini di una delle quinte ‘sulle ruote’ verranno alloggiati alla scuola dell’infanzia di Ponte a Egola, non prima della settimana prossima. Una seconda elementare, invece, la II A, al momento è nella vecchia classe che, per dimensioni, non consente di rispettare la normativa sulle distanze e, per tale motivo, dalla settimana prossima andrà a Balconevisi. Chiaramente la responsabilità è stata addossata sul preside, che non si è neanche presentato, a conferma della assenza di forza politica dei nostri amministratori.

Le ‘soluzioni’ provvisorie previste, quindi, non prima della settimana prossima, consistono nel trasferimento di una delle due classi alla scuola materna di Ponte a Egola e di un’altra classe alla scuola primaria di Balconevisi mentre è alloggiata in un’aula oggetto di sanzioni. Noi auspichiamo che si arrivi, nell’interesse dei ragazzi, a un accordo soddisfacente sulle soluzioni provvisorie e che l’anno scolastico possa effettivamente e proficuamente ripartire dopo un’interruzione delle lezioni in presenza che dura ormai da oltre sei mesi.

Ma non possiamo fare a meno di constatare ancora una volta come ci sia stata da parte dell’amministrazione comunale superficialità e inadeguatezza. Il primo rilievo riguarda la correttezza istituzionale, l’apertura alla partecipazione, la capacità di condividere le scelte. Come gruppo CambiaMenti abbiamo presentato il 18 giugno scorso un’interpellanza sulla situazione delle scuole in vista della riapertura del 14 settembre. A questa interpellanza ci è stata data risposta nel consiglio comunale dei primi d’agosto e quella è stata l’unica occasione in cui si è discusso in Consiglio di questo tema.

Ci domandiamo se ci sia bisogno di un’interpellanza di un gruppo d’opposizione perché la giunta investa il consiglio della discussione su una questione gigantesca come la riapertura delle scuole dopo l’emergenza covid. Ci siamo dichiarati insoddisfatti perché ci saremmo aspettati una disamina precisa e puntuale della situazione plesso per plesso, dei rapporti tra esigenze e risorse, delle iniziative in fase di definizione e delle criticità ancora riscontrate, e dovevamo invece prendere atto che, a un mese dalla riapertura delle scuole eravamo ancora ai vedremo, cercheremo, ci impegneremo.

Abbiamo chiesto un sopralluogo di tutti i gruppi consiliari per verificare le situazioni e individuare le criticità, ma questo sopralluogo non si è voluto fare ‘per ragioni di sicurezza sanitaria’. Quando invece si è trattato di inaugurare il riadattamento ad aula di San Genesio con un taglio di nastri a evidente scopo pre elettorale non si sono avuti problemi a fare un raduno con una settantina di persone (qui).

E così si è venuti a sapere solo il 26 o 27 agosto dell’impossibilità di seguire la strategia prefissata che avrebbe comportato l’abbattimento di muri rivelatisi portanti. Il secondo rilievo riguarda la mancanza, sulle questioni della scuola di base, di qualunque visione progettuale. Si continuano a mettere toppe e a utilizzare, ad esempio, una struttura come il plesso di Balconevisi come valvola di sfogo per le situazioni di emergenza, senza avere il coraggio di individuare, anche a rischio di scontentare qualcuno, i poli di sviluppo del sistema delle scuole di base nel nostro Comune su cui investire.

E infine, legato a questo problema, ce n’è uno di programmazione: le scuole di base di Ponte a Egola, al di là dei problemi legati all’emergenza, sono tra le più piene di criticità sui temi della sicurezza strutturale e dell’adeguatezza didattica. Invece di sprecare risorse in progettazioni sulla realizzazione della sede definitiva del Marconi a Ponte a Egola, destinata chiaramente a non veder mai la luce, CambiaMenti chiede che venga inserita fin dal DUP e dal prossimo Piano Triennale delle Opere Pubbliche la programmazione di un polo scolastico dai 3 ai 14 anni (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado) per Ponte a Egola”.