“Pura demagogia”, il No di Forza Italia al taglio dei parlamentari

Il partito pisano: “Riduce il rapporto con il territorio”
“Questa riforma per il taglio dei parlamentari rischia di essere solo un atto di demagogia, infatti non ridurrebbe i costi della politica, i cosiddetti ‘privilegi o sprechi’, ma ridurrebbe la democrazia, diminuendo la rappresentanza ed il rapporto stesso con il territorio”. Uno dei motivi per cui Forza Italia di Pisa voterà no al referendum sul taglio dei parlamentari è proprio questo. A spiegare le motivazioni del partito è la coordinatrice provinciale, Raffaella Bonsangue.
“La riduzione dei parlamentari – ha detto Bonsangue – potrebbe lasciare senza rappresentanza molti territori che, oggi, o eleggono un parlamentare o hanno possibilità di eleggerlo. La riforma, ispirata da una logica punitiva nei confronti dei parlamentari, della ‘casta’ da combattere, come viene definita da parte dei grillini, confondendo la qualità dei rappresentanti con il ruolo stesso dell’istituzione rappresentativa,svilisce il ruolo del Parlamento, riducendo la rappresentatività, senza offrire vantaggi che siano apprezzabili sul piano dell’efficienza delle istituzioni democratiche e su quello del risparmio della spesa pubblica.
Questo è un argomento inaccettabile, non solo per l’entità dei tagli di cui si parla, assolutamente irrisoria rispetto al carico complessivo, ma anche perché il Parlamento non può essere sacrificato o depotenziato per sole mere esigenze di risparmio”.
Per il referendum confermativo si voterà il 20 e il 21 settembre e non è previsto un quorum da raggiungere: questo vuol dire che l’esito del referendum non dipenderà dalle percentuali di partecipazione degli elettori, ma dal voto della maggioranza dei votanti.
“Il Parlamento – ha detto ancora Bonsangue -, nella nostra Costituzione, è il cuore del sistema democratico e, per questo, va difeso. Il tentativo confusionario e demagogico di modifica della composizione del Parlamento di 345 eletti rischia seriamente di alterare gli equilibri tra organi costituzionali, senza inserire questa azione in un quadro complessivo ed organico di adattamenti costituzionali, legislativi e parlamentari.
Oltre 180 studiosi di diritto costituzionale, in questi giorni, mettono in guardia da un voto che non tiene conto delle conseguenze negative che ne deriverebbero. Le false verità del sì, a suon di slogan, spinte dal movimento populista e antipolitico del M5S, si stanno sciogliendo, ogni giorno sempre più, come neve al sole.
Le riforme, quelle vere, devono essere attuate per migliorare le funzionalità delle istituzioni ed il taglio lineare dei parlamentari non produrrà gli effetti sperati, anzi, genererà pericolose distorsioni democratiche. Quella che dovrebbe essere una discussione sulla riforma costituzionale, rischia di rimanere nell’ombra, senza l’informazione, l’approfondimento e il dibattito che, invece, sarebbe necessario. Se si vuole dare forza e dignità alla politica, sarà necessario affrontare e risolvere il tema della qualità della classe politica, riportando i partiti ad essere luoghi di rappresentanza di valori, cultura ed interessi, laboratorio di produzione di una solida classe dirigente, con un’organizzazione radicata sul territorio.
Inoltre, ricordiamo che proprio il 20 settembre ricorre il 150esimo anniversario della Breccia di Porta Pia, uno degli episodi più iconici del Risorgimento e della storia del nostro Paese, atto finale dell’unificazione italiana e tappa decisiva per la nostra democrazia e sarebbe, davvero, triste che proprio in quella data il voto popolare si indirizzasse verso la celebrazione della mortificazione della democrazia stessa. Speriamo che questa sia una data importante per il futuro dell’Italia e delle nuove generazioni. Per questi e tanti altri motivi, l’appello di Forza Italia, a Pisa, il 20 e 21 settembre è di votare No, per dire sì alla democrazia”.