“Un samminiatese alla presidenza della Toscana”, Giani riparte da La Scala






Anche la campagna elettorale esce dal lockdown. Un applauso per ricordare le vittime
Dall’alto della Rocca di San Miniato aveva lanciato la sua conquista della Toscana (qui). Dal piano del circolo Arci de La Scala, Eugenio Giani ha ripreso quel percorso interrotto dal coronavirus verso le elezioni che daranno un nuovo governo regionale alla regione.
Con le elezioni rimandate a settembre, c’è luglio per mettere i punti fermi. Oggi 8 luglio i consiglieri del Pd eletti a Pisa Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo e Andrea Pieroni hanno ufficializzato la loro candidatura e tutti e tre ieri sera 7 luglio erano alla prima cena di autofinanziamento per Giani presidente dopo il lockdown organizzata dal Pd, anche se il sostegno a Giani è più ampio.
Più di 300 i presenti, seduti ai tavoli allestiti dai volontari (che si sono occupati anche di cucina e servizio) nel piazzale davanti al circolo, all’aperto e a darsi il gomito invece che la mano, nonostante per molti fosse il primo incontro da mesi.
Giani si è fatto attendere, ma poi non ha lesinato saluti e chiacchierate. “Avremmo un samminiatese alla presidenza della Toscana“, lo ha introdotto il sindaco Simone Giglioli. Quindi “Non solo dobbiamo dargli una mano ma anche la spinta giusta perché non sappiamo quando e se ricapiterà. Magari si, magari subito, ma invece magari no, quindi adesso possiamo farlo. Stasera riprendiamo da dove avevamo lasciato prima del covid. Gli altri faranno campagna elettorale con l’odio. Noi dobbiamo fare muro, far vincere la buona amministrazione e la Toscana che avrà un samminiatese alla guida”.
Il suo sostegno, d’altra parte, Giglioli l’ha già dimostrato più volte, finendo anche a fare da bersaglio ai commenti degli oppositori politici proprio per aver “spalleggiato” Giani.
“Ho voluto iniziare da San Miniato – ha detto il candidato alla presidenza – e ora da qui ricomincio. Ci sono 1.100 persone in meno in Toscana rispetto ad allora“, ha ricordato scatenando l’applauso spontaneo alle vittime del covid 19. “Alcune che conosco bene, di cui ricordo bene nome e volto. Penso al sindaco di Fivizzano che si era offerto di darmi una mano in questa campagna elettorale”. In questa emergenza “Sono stato fiero del nostro sistema di sanità pubblica. Ai nostri 45 ospedali, la buona sanità ha attribuito un ruolo e una funzione. E dalla sanità intendo ripartire perché la salute è il bene più prezioso”.
Poi infrastrutture, ambiente, lavoro i temi citati. “Ma di questo parleremo in tante altre occasioni, stasera è una festa, una festa per la ripartenza”.
“Questa – ha ricordato – è la regione dove è nato il Partito Comunista, ma è anche una regione del cattolicesimo sociale, il socialismo democratico, i liberali. La Toscana ha questa cultura: voglio dare un messaggio nazionale di ripartenza”.
Anche dell’industria. “Deve essere al passo con il tempo. Serve creare i protocolli di disciplina per attrarre investimenti. Bisogna andare avanti sul made in Tuscany, che ha preso il posto del made in Italy inteso come export e ingegno”. Suggerendo “un piano per l’immissione di liquidità. È importante che ripartano gli ordini”, ma anche “Immettere nelle imprese fondi per far ripartire l’economia. Sono Kenesiano convinto: come nel dopo guerra ci aiutarono gli americani, adesso ci può aiutare l’America”.