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La lettera di Nardini alle Sardine: “Su Indro Montanelli avete ragione voi”

28 giugno 2020 | 10:50
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La lettera di Nardini alle Sardine: “Su Indro Montanelli avete ragione voi”

La consigliera regionale si schiera con il movimento di piazza dopo le dichiarazioni di Eugenio Giani

La statua imbrattata, le dichiarazioni e poi l’appello. Questo l’ordine degli eventi: il monumento al giornalista Indro Montanelli imbrattato di vernice rossa ha scatenato un acceso dibattito in tutta Italia. In particolar modo in Toscana, sua terra d’origine, dove il candidato a governare la regione Eugenio Giani ha commentato il gesto dicendo che Montanelli, in Toscana, sarà valorizzato. A queste dichiarazioni ha fatto seguito un appello delle Sardine di Pisa al cui fianco si schiara anche la consigliera regionale Alessandra Nardini. Lo fa con una lettera indirizzata al movimento di cui di seguito è riportato il testo integrale.

“Care Sardine di Pisa avete ragione. Ho letto con attenzione l’appello che avete rivolto al presidente del consiglio Eugenio Giani e voglio dire pubblicamente che sono d’accordo con voi. In questi mesi avete svolto un ruolo importante per riportare al centro del dibattito politico contenuti e un vocabolario che fossero diametralmente opposti rispetto a quelli del cattivismo e della peggiore destra italiana, richiamando il nostro impegno a fondarsi sui valori dell’accoglienza, dell’uguaglianza, della solidarietà e dell’antifascismo, per aumentare i diritti sociali e quelli civili. I messaggi che noi politici mandiamo, le parole che utilizziamo, segnano lo stile e la civiltà del nostro tempo. Come donna e come consigliera regionale mi unisco alla vostra valutazione su quanto sia sbagliato, come segnale, abbandonarsi alle acritiche difese di ufficio di una persona e di un professionista come Indro Montanelli, addirittura annunciando delle azioni per valorizzarlo. È una posizione, la mia, che non attiene al contributo di valore che Montanelli diede al giornalismo italiano, così come rifiuto l’idea che un’aspra critica alla sua figura venga velenosamente accusata di ignorarne lo spessore intellettuale o fatti dolorosi come la sua deprecabile gambizzazione da parte delle brigate rosse. Stiamo parlando d’altro. Non voglio tornare a narrare la vicenda dell’acquisto della sua sposa africana minorenne, né del dettagliato racconto della violenza carnale che ne seguì e che il giornalista raccontò molti anni dopo con fredda dovizia di particolari, senza nessuna ombra di pentimento. Non mi dilungo neanche sul suo giudizio mai del tutto risolto sul fascismo. Avete ragione quando ci ricordate quanto sia sbagliato accomodarsi sull’ ‘erano tempi diversi’, poiché anche a quei “tempi diversi” moltissime persone vivevano e agivano per cambiare quelle ingiustizie della società, promuovendo un futuro migliore, talvolta pagando prezzi altissimi. La società che io vorrei nel nostro presente e nel nostro futuro è profondamente diversa da quella che Montanelli ha sempre teorizzato, promosso e difeso. Sono convinta che sia così anche per il presidente Giani e, sapendo bene quanta attenzione pone su questi temi delicati, spero ascolti il vostro il richiamo. In un tempo in cui ci sono nuovi schiavi invisibili, in cui dall’Africa fuggono migliaia di persone e in cui è ancora lungo il cammino per il pieno rispetto e la piena uguaglianza di noi donne non dobbiamo dare messaggi sbagliati, semplicistici e in contrasto con la società che ogni giorno ci impegniamo a costruire. Dunque, vi ringrazio per questo nuovo richiamo civico e civile, sperando che insieme si possa costruire davvero una politica e un mondo migliori, a partire dalle cose che si dicono, per arrivare a quelle che si fanno. Non mancheranno le occasioni”.