San Miniato, l’inchiesta Blu Mais arriva in consiglio comunale: interpellanza di Cambiamenti

I consiglieri chiedono, tra l’altro, un giudizio sulla vicenda e di ordinare misure di risanamento
Quale giudizio sulla vicenda, quali i rapporti con il Comune di San Miniato e quali iniziative per il monitoraggio di situazioni irregolari. Sono alcuni degli argomenti dei quali si parlerà nel prossimo consiglio comunale di San Miniato dato che i consiglieri comunali del gruppo CambiaMentiManola Guazzini e Matteo Squicciarini hanno presentato un’interpellanza a seguito dell’inchiesta Blu Mais(qui la cronaca).
Il consiglio di San Miniato è il primo a entrare nella vicenda dopo le posizioni già espresse dai sindaci e anche dall’Associazione Conciatori (qui). Con l’interpellanza, Cambiamenti chiede al sindaco Simone Giglioli e all’assessore all’ambiente Marzia Fattori “quale giudizio si dia delle vicende legate all’inquinamento dei suoli, se si intenda acquisire una mappatura precisa degli inquinamenti del suolo avvenuti nel territorio del nostro Comune e intervenire presso i proprietari per ordinare misure di risanamento, se si possa escludere qualunque collaborazione in essere tra il Comune di San Miniato o aziende da esso partecipate e il Consorzio Sgs, se non si ritenga fondamentale una riflessione di fondo sul sistema dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti nel nostro Comune e in particolare sulla presenza di impianti che importano da territori esterni rifiuti da riciclare e in quali sedi istituzionali si intenda organizzare questa riflessione, quale giudizio si dia sui dati delle segnalazioni Arpat e quali iniziative si intenda mettere in atto per monitorare, prevenire ed eventualmente sanzionare comportamenti irregolari che provochino i fenomeni di maleodoranza”.
La richiesta di chiarimenti da parte dei consiglieri di opposizione deriva anche dal fatto che “alcuni dei terreni inquinati sono ubicati anche nel territorio del comune di San Miniato in località Castellonchio e che il Consorzio Sgs ha in passato lavorato anche nell’ambito di progetti pubblici per lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti” ma anche in conseguenza del fatto che “secondo i dati delle segnalazioni di maleodoranze all’Arpat per il 2019, il Comune di San Miniato si colloca al secondo posto nella provincia di Pisa con 21 segnalazioni, la cui origine è stata variamente motivata o col cattivo funzionamento di alcuni impianti conciari, o con spargimenti di concimi non rispondenti alle disposizioni di legge e che la maggior parte delle 7 segnalazioni registrate nel Comune di Montopoli Valdarno riguardano l’impianto Cuoiodepur ubicato nel comune di San Miniato”.
La preoccupazione dei due consiglieri è anche che “fatti come quelli evidenziati rischiano di compromettere la qualità etica e ambientale delle produzioni agricole e industriali del nostro territorio, che deve viceversa essere ulteriormente valorizzata come fattore essenziale di competitività” e che se “viene confermata la valutazione, emersa da molte analisi e da molte inchieste recenti, sui rischi di penetrazione di attività mafiose anche nel nostro Comprensorio e sul carattere strategico che rischia di assumere in questa penetrazione un settore come quello dello smaltimento dei rifiuti”.