Cambiamenti: “San Miniato ha un sindaco debole, con una maggioranza che risponde agli interessi di determinati gruppi sociali”

Guazzini e Squicciarini partono da Ponte a Egola per evidenzare le carenze amministrative della giunta Giglioli
Il gruppo consiliare Cambiamenti punta la lente di ingrandimento su Ponte a Egola, e non risparmia critiche all’amministrazione comunale di San Minaito sua sull’azione amministrativa che su quella politica.
“Ma è evidente – dicono Manola Guazzini e Matteo Squicciarini – che siamo di fronte a un sindaco politicamente debole e incapace di fare sintesi, e a una maggioranza che risponde a gli interessi di determinati gruppi sociali e di parti del territorio privilegiate rispetto ad altre che vengono sacrificate, senza alcuna visione dell’interesse generale.
“Su temi come questioni ambientali, urbanistica attività produttive, servizi e condizioni del centro abitato – dicono gli esponenti di Cambiamenti – il gruppo consiliare CambiaMenti è intervenuto ripetutamente con interpellanze e mozioni, senza mai ottenere risposte soddisfacenti. Abbiamo anche presentato, insieme agli altri gruppi consiliari di opposizione, al consiglio comunale la richiesta di elaborare e presentare proposte progettuali per la sistemazione dell’asse della Toscoromagnola in tutto il territorio comunale. Il nostro atteggiamento ha sempre puntato a costruire percorsi condivisi di soluzione dei problemi ed è stato l’esatto contrario di quello di chi vuole piantare bandierine”.
Poi i due esponenti politici passano in rassegna i vari problemi della razione, “Tra le cose evidenti a un anno dall’insediamento della giunta Giglioli c’è il fatto che una frazione importante del comune di San Miniato, Ponte a Egola, appare fortemente penalizzata dalla mancanza di progettualità dell’Amministrazione Comunale”.
“Nessun passo avanti concreto appare all’orizzonte sulla soluzione dei questioni ambientali – continuano i consiglieri comunali di Cambimenti – connessi col ruolo produttivo della frazione. Tutto tace sulle prospettive di rilocalizzazione di M3 ex-Icla. Nessuna rassicurazione viene data circa la necessità di limitare l’importazione di rifiuti provenienti da territori diversi dal Valdarno Inferiore negli impianti di smaltimento di Ponte a Egola”.
Poi c’è la questione urbanistica per Cambimenti: “Nonostante le indicazioni contenute in proposito nella delibera 92 del 19 dicembre 2019, che ha avviato il procedimento di formazione del nuovo piano strutturale intercomunale tra i Comuni di San Miniato e Fucecchio, non è stata trovata una proposta urbanistica credibile di rigenerazione per il recupero di edifici industriali dismessi, in alcuni casi veri e propri ruderi, di cui è costellata Ponte a Egola e non hanno avuto alcun esito positivo le iniziative proposte con il secondo regolamento urbanistico. Non c’è alcuna discussione sulle regole da proporre perché l’operazione avvenga senza ulteriori aggravi per quanto riguarda il consumo di territorio, la pressione sull’ambiente e sulle infrastrutture, e garantendo standard tali da migliorare complessivamente la qualità urbana dell’abitato di Ponte a Egola”.
“Sul piano dei servizi, – puntualizzano Guazzini e Squicciarini – mentre appare ancora futuribile la realizzazione della Casa della Salute, il Comune non ha voluto assumere nessun impegno concreto per garantire la permanenza del centro medico di via Giordano Bruno e neanche avviare una seria discussione con l’Asl per la messa in sicurezza della sede del distretto sociosanitario. Lo stato di degrado degli impianti sportivi di Leporaia non può essere messo tutto a carico della Società che lo aveva avuto in gestione: c’è stata quanto meno una grave negligenza da parte dell’ente proprietario e affidatario”.
“Il centro dell’abitato di Ponte a Egola – incalzano Guazzini e Squicciarini sul tema del decoro urbano – versa ormai in una condizione di abbandono e di degrado, accentuato dalle difficoltà di alcuni locali, negozi ed esercizi storici. Le stesse prospettive di crescita del polo commerciale di Ponte a Egola sono legate al recupero di una fruibilità dell’abitato più che allo sfruttamento del traffico di attraversamento. Ma, nonostante gli impegni elettorali, non si è fatto nessun passo concreto per passare dall’enunciazione degli obiettivi alla concreta progettazione e alla realizzazione di interventi parziali coerenti con un quadro generale su temi quali la messa in sicurezza dell’asse della Tosco-Romagnola, che svolge attualmente la funzione di una strada urbana, che passa in mezzo a centri abitati, con il conseguente, graduale spostamento dei volumi di traffico legati all’attraversamento del territorio soprattutto da parte di mezzi pesanti su un asse viario più a Nord. Non si sono fatti passa in avanti neppure sulla sistemazione a norma dei marciapiedi in tutto l’asse della Tosco-Romagnola, e la realizzazione, al centro degli impegni programmatici del sindaco, di un percorso ciclabile parallelo da Ponte a Elsa ai Casotti; la definizione programmata di una rete di parcheggi che limiti il ricorso alla sosta selvaggia”.
Di fronte a tutto ciò è necessario rispondere non solo con la nostra iniziativa istituzionale di gruppo di opposizione, ma anche favorendo l’espressione autonoma della voce dei cittadini”.
.