Santa Maria a Monte, Puccini lascia la Lega e passa a Vox

“Ho il diritto di fare delle proposte al partito, che dovrebbero essere prese in considerazione”
“Se in un partito non si può fare una domanda o una proposta, che ci si sta fare?”. E’ un fulmine a ciel sereno quello che è piombato di colpo sulla Lega a Santa Maria a Monte, che dal prossimo consiglio comunale si vedrà il gruppo, composto fino ad ora di due consiglieri, spaccarsi definitivamente.
A dare l’addio al partito di Matteo Salvini è il giovane Emanuele Puccini, che passerà al nuovo partito “sovranista” Vox, fondato dal filosofo Diego Fusaro. “Hanno valori molto affini ai mie – spiega il consigliere -. Un partito antieuropeista e che al contempo persegue politiche di buon senso sull’immigrazione e per la tutela delle imprese”. Alla base della decisione, una insanabile frattura emersa negli ultimi tempi fra Puccini e la dirigenza provinciale della Lega, dopo alcune proposte che il consigliere santamariammontese aveva fatto in merito alla gestione della crisi covid 19.
“Non credo di aver fatto niente di male – racconta –. Semplicemente credo che da iscritto ed eletto della Lega sul territorio pisano ho il diritto di fare delle proposte al partito, che possono essere accettate o meno ma almeno dovrebbero essere prese in considerazione”. Fra le cose ‘incriminate’ che il consigliere avrebbe proposto in una chat che riunisce tutti gli eletti in provincia di Pisa, la proposta a tutti parlamentari, della Lega ma non solo, di rinunciare ad un mese di stipendio per dedicarlo all’emergenza sanitaria che si sta abbattendo sul Paese. Ma non solo. Sul tavolo, qualche giorno fa, anche qualche dubbio sul comportamento tenuto dal partito in Europa in merito agli ormai noti ‘Coronabond’.
Avevo espresso qualche perplessità sul voto dei nostri rappresentanti, anche perché credo che la linea di un partito come il nostro dovrebbe essere chiara. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mia proposta, che poteva riguardare i parlamentari della Lega ma che si sarebbe potuto portare all’attenzione anche degli altri partiti in parlamento, di rinunciare ad un mese di stipendio per tutti i deputati e senatori. Con quello che guadagnano, nessuno di loro andrebbe in effettive difficoltà. Si tratta di una misura che invece potrebbe incidere molto su tutti gli italiani che ogni giorno si confrontano con mille problemi per portare il pane in tavola. Un mese di stipendio di tutti i parlamentari leghisti potrebbe raccogliere circa 50 milioni di euro, rimborsi compresi. Se invece la misura fosse accettata da tutti i partiti, fra Camera e Senato, la raccolta sarebbe di circa 160 milioni”.
Un proposta che gli utenti della chat, nella quale, essendo Pisa uno dei territori toscani a maggior penetrazione leghista, si annoverano in effetti anche alcuni parlamentari ed europarlamentari, non hanno evidentemente gradito. “Prima mi hanno buttato fuori dalla chat – continua Puccini –, poi, dopo una chiacchierata fatta con la dirigenza provinciale del partito, di fronte alle mie spiegazioni, mi è stato comunicato che mi avrebbero depennato anche dal partito. Considerando che da tempo seguivo con molto interesse il partito di Fusaro, che ho avuto modo più di una volta di ospitare all’albergo Il Poeta a Ponticelli per conferenze e incontri sull’attualità, ho deciso che la mia collocazione poteva essere fra loro”.
Un partito per alcuni versi inedito nel panorama politico nazionale, quello votato al “socialismo sovranista” e al populismo nazionale fondato dal giovane filosofo torinese Diego Fusaro, autore di numerosi libri e da tempo volto noto della televisione del movimento Vox, che nel suo manifesto fondativo si propone di unire “valori di destra e idee di sinistra”. Una narrazione “ideologica nel periodo post-ideologico”, che rivendica alcune delle storiche idee della sinistra come la difesa del lavoro, dei diritti sociali e della solidarietà, unendole con i tradizionali valori della destra e della borghesia come la religione, la trascendenza, il senso della patria, il senso dell’appartenenza a un’identità. Partito che anche in Toscana sta da tempo cercando di radicarsi, con circoli che via via si stanno costituendo un po’ in tutte le province e consiglieri comunali che, lasciando gli originari partiti, stanno passando al nuovo movimento. Con Santa Maria a Monte, starebbero in un pugno i comuni toscani in cui si contano consiglieri comunali di Vox.
Uno di questi è Siena, dove un altro consigliere comunale leghista è recentemente passato al nuovo partito.
“Destra e sinistra non esistono più da tempo, io pretendo che si governi con buon senso – dice Puccini, il cui passaggio a Vox sarà ufficializzato al prossimo consiglio comunale –. Il periodo che stiamo vivendo, in cui partiti che si richiamano all’onestà o all’interesse nazionale finiscono per svenderlo all’Europa, o rispondono all’emergenza facendosi sostituire da centinaia di tecnici, dimostrano che è venuto il momento di passare oltre“.
La Lega a Santa Maria a Monte, già all’opposizione, da oggi conta quindi solo il consigliere Giampaolo Dini.