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“Un’economia della felicità” dopo il coronavirus: “Aiutiamo piccoli artigiani e imprenditori

16 marzo 2020 | 12:31
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“Un’economia della felicità” dopo il coronavirus: “Aiutiamo piccoli artigiani e imprenditori

Pd ed eViva: “Facciamo sì che il nuovo giorno, quando arriverà, sia una vera svolta”

“Particolare attenzione per gli aiuti e la tutela dei piccoli artigiani, lavoratori autonomi, commercianti, micro imprenditori che rappresentano gran parte del tessuto produttivo del nostro territorio”. La richiesta, che è un appello del centrosinistra del Valdarno Inferiore ai propri rappresentanti nazionali, lo fanno Patrizia Faraoni per il circolo Pd di Santa Maria a Monte e David Turini per il coordinamento di eViva del Valdarno Inferiore.

“Non v’è dubbio – spiegano – che in questo momento il nostro Paese si trovi di fronte ad uno dei momenti più critici, se non il più critico, dal dopoguerra. L’economia sta crollando e il governo sta varando importanti provvedimenti per tutelare aziende e famiglie, sta attivando tutele ed aiuti per i dipendenti e nuovi disoccupati: cassa integrazione, interruzione mutui per chi perde il lavoro e tanto altro in misura di sostegno. Misure urgenti e necessarie che dovranno essere prese nei prossimi giorni e sostenute anche dall’Europa.

Chiediamo però molta attenzione agli aiuti e alla tutela dei piccoli artigiani, lavoratori autonomi, commercianti, micro imprenditori che rappresentano gran parte del tessuto produttivo del nostro territorio ovvero coloro che il lavoro non lo perderanno mai semplicemente perché non possono essere licenziati da se stessi.

Cosa ne sarà di queste realtà? Come riusciranno a superare il momento se non vengono adottate misure di salvaguardia anche per loro? Chiediamo che non vengano dimenticati perché il sistema non reggerebbe e servono risposte immediate quali ad esempio la sospensione temporanea dei mutui e dei prestiti, la rateizzazioni per gli affitti, agevolazioni per le utenze e altre forme di sostegno.

Facciamo sì che il nuovo giorno, quando arriverà, sia una vera svolta: che ci possa riconsegnare l’importanza del senso della cooperazione e solidarietà, del sistema sanitario pubblico e di tutti i beni di primaria necessità pubblici, che il nuovo giorno ci ridia la consapevolezza che il nostro termine di misura non può essere solo l’economia, ma la felicità, la cultura, l’arte, la bellezza.

Che il nuovo Pil si possa misurare sul livello di benessere delle persone nel senso non solo economico ma anche fisico, psicologico e dal numero dei sorrisi espressi in ogni giorno dei prossimi che verranno. Ce la faremo. Sta a noi decidere come”.