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“Controlli stretti sulle attività aperte”, le richieste del Centrodestra del Cuoio

13 marzo 2020 | 21:33
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“Controlli stretti sulle attività aperte”, le richieste del Centrodestra del Cuoio

Consiglieri comunali preoccupati per la sicurezza sui luoghi di lavoro

“Consapevoli della particolarità del momento, che richiede la collaborazione di tutte le forze in campo, non possiamo ignorare le legittime preoccupazioni e i timori di migliaia di lavoratori e dei loro familiari e, pertanto, chiediamo che tutti i sindaci del Comprensorio si adoperino per sollecitare controlli stretti sul rispetto, da parte delle attività ancora aperte, dei protocolli anti contagio e disporne l’immediata chiusura laddove si dovessero riscontrare irregolarità. E magari, nel frattempo, per sollecitare i loro rappresentanti a Roma affinché vengano adottati interventi più incisivi, nell’esclusivo interesse della salute pubblica”. La richiesta arriva dai gruppi di centrodestra nei consigli comunali del Distretto del Cuoio.

A firmare sono i consiglieri comunali del gruppo Centrodestra per Castelfranco, Alessandro Lambertucci e Valentina Fanella di Per un’altra Santa Croce e dai gruppi consiliari Montopoli del Cambiamento, Lega Salvini San Miniato, Lega Toscana Salvini Santa Maria a Monte.

“In questo momento – spiegano – in cui è messo a repentaglio il bene più prezioso per ciascuno di noi, la salute, ci viene richiesto di stravolgere le nostre abitudini quotidiane per contenere il diffondersi del covid 19. E’ dovere di tutti noi, dunque, attenersi scrupolosamente alle indicazioni forniteci dalle autorità competenti, limitando gli spostamenti ai casi di assoluta necessità e i cittadini hanno dimostrato di aver ben compreso la portata del rischio che si corre non adottando le precauzioni richieste.

Tuttavia, sebbene fosse stata auspicabile la sospensione di tutte le attività non essenziali, alla luce dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri molte attività produttive e professionali possono continuare a rimanere aperte purché ‘assumano protocolli di sicurezza anti contagio e laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione personale’.

Ed è proprio su questo punto, quello della sicurezza sui posti di lavoro, che si incentrano le preoccupazioni di moltissimi lavoratori, costretti quotidianamente a essere esposti al contagio, rischiando di contrarre il virus e trasmetterlo ai loro familiari una volta rientrati a casa, vanificando in questo modo i sacrifici che i cittadini stanno responsabilmente facendo in questo momento.

Vengono lamentate situazioni in cui non è possibile, per la natura delle lavorazioni svolte, attenersi scrupolosamente alle indicazioni del Dpcm dell’11 marzo scorso e, spesso, si lamenta addirittura la mancata fornitura dei presidi essenziali per proteggersi dal contagio (mascherine e guanti)”.