Regionali, la Lega propone al centrodestra Susanna Ceccardi

L’annuncio sull’ex sindaco di Cascina dal coordinatore della Lega in Toscana, Daniele Belotti
È Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega ed ex sindaco di Cascina il nome proposto dalla Lega agli alleati di centrodestra come candidato presidente della Toscana alle prossime elezioni regionali.
La candidatura ufficiale è stata annunciata oggi dal coordinatore della Lega in Toscana, Daniele Belotti, con una diretta Facebook. “La Lega Toscana – ha detto Belotti – propone una candidatura giovane e competente come Susanna Ceccardi”.
L’ex sindaca di Cascina ha commentato: “È una sfida difficile, e per le sfide difficili occorrono sacrificio e impegno. Le sfide difficili non sono impossibili, si possono vincere. Se fosse impossibile uno rinuncerebbe in partenza. E noi della Lega questo atteggiamento rinunciatario in Toscana non lo abbiamo mai avuto”. Secondo Ceccardi, “la Toscana è una regione che ha un bisogno vitale di cambiamento“.
“Puntare su Susanna Ceccardi – è il commento della Lega provinciale di Firenze – è un chiaro messaggio di cambiamento che va avanti ormai da anni. Significa valorizzare giovani e dinamici amministratori che rappresentano la vera novità in una Regione da troppo tempo arida di cambiamenti. Ceccardi è l’antitesi perfetta a Giani, Susanna è rinnovamento e discontinuità”.
“Eugenio Giani è invece – dichiara il segretario provinciale della Lega Alessandro Scipioni – la continuità di una giunta le cui scelte lui stesso non può che aver condiviso a dalle quali oggi goffamente si vorrebbe affrancare. Firenze è l’emblema del fallimento delle amministrazioni targate Pd: il pasticcio sullo stadio, lo sviluppo dell’aeroporto all’anno zero naufragato sotto tonnellate di incompetenza e di arroganza e non ultimo il ritardo nell’affrontare la situazione d’emergenza del corona virus, che ha fatto apparire Firenze la Toscana è l’Italia intera come una nazione inaffidabile”.
“Questa volta i toscani – conclude Scipioni – possono scegliere tra due sole alternative: andare avanti con il monopolio del Partito Democratico, o andare verso un rinascimento politico, con una scelta di rottura che li riporti al loro ruolo di eccellenza”.