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“Tecnoambiente sostiene già la squadra di volley”, ma lo Sport bonus fa discutere ancora

6 marzo 2020 | 21:38
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“Tecnoambiente sostiene già la squadra di volley”, ma lo Sport bonus fa discutere ancora

Della posizione della palestra e della donazione si parlerà nel prossimo consiglio comunale

Non è più “misteriosa” la donazione per lo Sport bonus al comune di San Miniato: a farla è stata la Tecnoambiente, ed è subito bagarre. La ditta di trattamento rifiuti pericolosi e non di Ponte a Egola, da molti anni storico sponsor della squadra di volley, ha partecipato con l’importante elargizione da 50mila euro al progetto messo in campo dal comune di San Miniato, che ha attivato lo strumento dello Sport Bonus in vista della realizzazione della nuova palestra in tensostruttura a Fontevivo, accanto al Pala Crédit Agricole. Una donazione prevista dalla legge, disponibile per aziende, privati e associazioni, in cambio di sgravi fiscali.

Il “toto nomi” sull’origine della donazione, sulla quale il Comune aveva tenuto sempre stretto riservo, ha innescato in queste settimane una corsa alla richiesta di accesso agli atti, con protagoniste le opposizioni e non solo. Operazione legittima, quella della donazione, ma che subito ha scatenato i più curiosi, fra cui l’Unione Inquilini, CambiaMenti e Lega, che oltre ad accusare il Comune di scarsa trasparenza, puntano il dito sul noto progetto di ampliamento dell’azienda, finito tempo fa la centro di un ricorso al Tar promosso da alcuni imprenditori vicini a seguito di lamentele sulle maleodoranze che affliggono la frazione Ampliamento TecnoAmbiente, deciderà il Tar .

“Tutta questa vicenda ha preso, a causa dell’atteggiamento delle istituzioni comunali, le fattezze di una ‘novella dello stento’ – scrive Luca Scarselli, dell’Unione Inquilini –. Infatti, il comune di San Miniato ha continuato a tenersi abbottonato sul nome del Benefattore Misterioso, come se fosse un importantissimo segreto industriale, facendo nascere una specie di alone di mistero che ovviamente non aveva e non ha senso”.

Un nome in realtà richiesto più di una volta attraverso i media al primo cittadino sanminiatese Simone Giglioli, che malgrado il riserbo in merito tenuto nelle settimane scorse adesso riferisce: “Sul benefattore nessun mistero”. “Lo sport bonus – spiega il sindaco – è uno strumento governativo che permette a imprese, persone fisiche o enti di finanziare interventi di riqualificazione con un credito d’imposta del 65%, un’azione nel pieno rispetto di quanto consentito dalla legge, che ha come obiettivo quello di sostenere gli Enti per interventi di manutenzione, restauro o realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. Dopo aver scelto quale progetto mandare in adozione, abbiamo fatto il bando e la TecnoAmbiente ha partecipato con una donazione di 50mila euro”.

La ditta di trattamento rifiuti che ha sede a Ponte a Egola, ha infatti regolarmente partecipato al bando dello Sport Bonus, contribuendo alla realizzazione della nuova tensostruttura da 360mila euro a Fontevivo, accanto al Pala Crédit Agricole. “Quello che mi sorprende – risponde Giglioli al sindacato – è il fatto che l’Unione Inquilini di Pisa mostri così tanto interesse per lo sport bonus, al punto da farlo diventare addirittura uno degli argomenti principali della loro attività”.

Ad attaccare la maggioranza, anche il capogruppo della Lega in consiglio Roberto Ferraro. “Il nome dell’azienda – dice – era talmente disponibile a tutti che per saperlo sono servite un’interpellanza e due richieste di accesso agli atti. Eppure il Comune sa benissimo che questa ditta è al centro di un contenzioso ancora in corso legato ad una richiesta di ampliamento che è stato approvato dal punto di vista urbanistico. Di fronte ad una regalia di questo tipo, pure legittima, sarebbe stato corretto operare nella massima trasparenza. Si potevano accettare i soldi, ma chiarendo ai cittadini da dove provenivano, precisando che si tratta di un’azienda coinvolta in un contenzioso di quel tipo”.

Una vicenda inevitabilmente tutta politica, che non a caso sarà argomento anche del prossimo consiglio comunale, che si terrà giovedì prossimo a porte chiuse causa coronavirus, dopo la presentazione di un’interpellanza di Cambiamenti, lista che a più riprese anche in campagna elettorale aveva fatto oggetto delle sue critiche proprio la Tecnoambiente.

“Data la cifra – chiede Manola Guazzini -, per motivi di trasparenza, chiediamo al Comune di fare chiarezza sull’origine della donazione”. Cambiamenti, la nuova palestra la riterrebbe più idonea “ai fini di una migliore funzionalità didattica e di un risparmio di risorse pubbliche nell’area adiacente all’Itc Cattaneo, in modo da rispondere anche alle esigenze delle attività motorie e sportive della scuola”.

“Per il progetto della tensostruttura – è la posizione del sindaco -, della quale si è iniziato a parlare nel 2018 insieme alle società sportive, sono state vagliate diverse ipotesi (Ponte a Egola, San Donato, San Miniato Basso) e, alla fine, la localizzazione più giusta è sembrata quella vicina ad una palestra esistente, in modo da poter utilizzare gli stessi spogliatoi. Inizialmente avevamo pensato di realizzarla vicino alla palestra Don Vivaldi a San Miniato Basso ma, alla fine, questa strada non si è dimostrata percorribile per problemi di sicurezza idraulica. Quindi, non avendo la palestra a Ponte a Egola spazi sufficienti per ospitare una nuova tensostruttura, ci siamo indirizzati verso il Pala Crédit Agricole, consapevoli che farla vicino all’Itc Cattaneo, come indicato nell’interpellanza, non è realizzabile, perché le nuove normative (in particolare quelle antincendio) ne impediscono la realizzazione”.

E conclude: “E’ evidente che l’amministrazione comunale non ha nulla da nascondere, dato che il benefattore è noto, e si tratta di un’azienda del territorio che ha voluto dare un aiuto concreto al mondo dello sport, come già sta facendo da anni sostenendo come sponsor una società di volley, mentre resto interdetto sul fatto che una formula promossa dal Governo e svolta nel pieno rispetto della normativa abbia riscosso tanto interesse, se non fosse per il fatto che, forse, è servita come strumento per acquisire visibilità e tentare di gettare fango sull’operato dell’amministrazione, invece di riconoscere il merito a questa azienda importante che ci permette, con questo gesto, di dare allo sport del territorio risorse in più”.