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Fratelli d’Italia sulle foibe: “Velato giustificazionismo nella mostra”

14 febbraio 2020 | 16:48
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Fratelli d’Italia sulle foibe: “Velato giustificazionismo nella mostra”

Allestita a cura della Fondazione memoria della deportazione

Continua incessante il dibattito sul ricordo delle foibe e sulla memoria storica di quell’evento. A distanza di 4 giorni dal giorno del ricordo, il 10 febbraio, istituito per ricordare le vittime delle foibe, a manifestare i propri dubbi sull’allestimento di una mostra è il gruppo Fratelli d’Italia di Castelfranco di Sotto.

“Lodevole, a nostro avviso – dicono i militanti di Fratelli d’Italia di Castelfranco -, l’iniziativa del Comune, nel rendere omaggio ai nostri connazionali infoibati. Le terre d’Istria, Fiume e Dalmazia gridano ancora giustizia per quella tragedia che, purtroppo, è parte integrante della nostra storia. Ma quello che non ci convince è l’allestimento della mostra intitolata ‘1918-1956 Fascismo, Foibe, Esodo’, a cura della Fondazione Memoria della deportazione.

Un po’ dal titolo e un po’ dall’allestimento della mostra, si evince una sorta di giustificazionismo velato. In sostanza, la reazione titina, fu colpa dell’amministrazione fascista nei territori dell’Italia orientale nei confronti delle minoranze slave. Quando, invece, si trattò di una vera e propria pulizia etnica nei confronti della popolazione italiana. Fu un’operazione di sterminio a livello scientifico nei confronti delle altre minoranze – oltre a quella italiana – che vivevano nei Balcani. Basti pensare al Manuale Čubrilović. La realtà, infatti, è che il IX Corpus titino, con la complicità collaborazionista dei comunisti italiani, diede vita a un brutale genocidio, e non certo a una ‘semplice vendetta’.

Persino il presidente Mattarella ha ammesso che la maggior parte delle persone uccise, nulla avevano a che fare con il fascismo. E che si trattò, ripetiamo, di vera e propria pulizia etnica. Poi c’è la regione Toscana, che si è messa a minimizzare e a propagare falsificazioni storiche, ma questa è un’altra storia”.