Ferraro: “Giglioli ci dica chi c’è dietro la Cavasonno srl”

Il tema dell’accoglienza torna di attualità nella politica samminiatese a mettere la questione del Cas di Officine Cavane che si trova alla Catena, sotto la lente di ingrandimento dell’opinione pubblica è il consigliere comunale della Lega Roberto Ferraro con un’interrogazione rivolta al sindaco. A interessare a Ferraro non è tanto la questione ideologica legata all’accoglienza, quanto i soggetti che operano dietro alla struttura e che per il momento si avvalgono di una società fiduciaria per rimanere segreti secondo il consigliere. Il punto quindi per Ferraro come chiesto al sindaco è capire come sia struttura la società che eroga il servizio di accoglienza tanto che nel documento protocollato Ferraro dice: “Vorremmo sapere se il sindaco Simone Giglioli non ritenga dovere civico e morale, fare quanto possibile per chiarire chi sono tutti i soggetti coinvolti in questa azione di ospitalità (quella della struttura in via Cavane ndr), al fine di fugare ogni dubbio sulla eventuale esistenza di qualsivoglia conflitto di interesse”. L’anomalia infatti per Ferrarno nasce proprio da come è nato e articolato dal punto di vista societario il soggetto che gestisce la struttura che può accogliere fino a 50 stranieri la cui permanenza tradotta in termini veniali vale 13,90 euro per persona al giorno secondo i parametri di legge. Secondo Ferraro infatti: “La Cavasonno srl è una società costituita 7 giorni prima della stipula della convenzione, che utilizza un bene in locazione, che si caratterizza per una compagine sociale composta da una persona fisica e da una società fiduciaria avente forma di spa che detiene il 90 per cento del capitale sociale”.
C’è inoltre da notare – continua l’esponente di opposizione – che la convenzione di locazione con la cooperativa sociale è stata stipulata da una srl il cui socio al 90% è rappresentato da una società fiduciaria che evidentemente opera per conto di un soggetto che non vuole figurare direttamente nei rapporti contrattuali relativi alla gestione dei centri di accoglienza, e che in fine non si è a conoscenza del nome del proprietario dei locali di via Cavane. In ultima istanza le risorse pubbliche sono convogliate verso soggetti di cui si ignora il nome”.
“Ora c’è da precisare – continua Ferraro – che nelle società fiduciarie sono società che operano e amministrano beni conferiti da terzi (fiduciante appunto) secondo le disposizioni da essi impartite, che i fiducianti risultano i titolari effettivi dei beni che la società amministra per loro conto, e che la caratteristica peculiare di tale rapporto è il segreto fiduciario, con la conseguente difficoltà di individuare da documenti e registri pubblici il nominativo del fiduciante.