Pd addio: a Santa Croce le prime defezioni. Due assessori verso Italia Viva
Le prime defezioni dal Pd verso Italia Viva, il neonato partito di Matteo Renzi in provincia di Pisa, arrivano da Santa Croce sull’Arno. E sono defezioni pesanti. La cosa era nell’aria da qualche giorno, anche se il Pd aveva fatto di tutto per non far trapelare notizie, ma ieri sera 1 ottobre si è consumato quello che ha il sapore di un addio.
Il primo nome illustre ad abbandonare la casa democratica è Marco Baldacci, renziano da sempre, fedelissimo del sindaco Giulia Deidda, assessore nel primo quinquennio, riconfermato con i suffragi del Partito Democratici alle elezioni di primavera scorsa e per il secondo mandato Deidda lo ha voluto persino nel ruolo di vicesindaco, rinnovandogli quella fiducia che lo aveva proiettato verso altri 5 anni da amministratore.
Quello di Baldacci è un addio sofferto sicuramente, anche se lui si è rifiutato di parlare con i giornalisti, dicendo che era in una riunione. Un addio al partito della storica sede di corso Mazzini che si è celebrato con la lettura di un lungo memoriale da parte del vicesindaco, dove avrebbe ricordato il suo percorso politico, che lo vede tra i seguaci di ‘Matteo’ dalle origini del movimento renziano e rivendicato quindi un’identità politica più renziana che non democratica.
Ma nella sera di martedì primo ottobre Baldacci non è stato il solo ad annunciare la sua adesione a Italia Viva e a sancire il suo addio al Pd: lo ha seguito Nada Braccini, persona che proviene dal mondo cattolico e sociale e probabilmente per questo nominata dopo le recenti elezioni da Deidda assessore alla coesione sociale, salute, volontariato, legalità e pari opportunità. La terza attivista del Partito democratico che ha manifestato la volontà di aderire a Italia Viva è invece Carla Bini Favilli.
Per il momento la conta della defezioni verso Italia Viva per la segreteria Pd di Santa Croce si sarebbe fermata qui, ma nei prossimi mesi non è da escludere che possano esserci altre uscite, magari dopo le elezioni regionali, o almeno fino a quando non vi sarà certezza sul nome del candidato alla carica di governatore della Toscana.
La questione di possibili defezioni dal Partito democratico verso Italia Viva, a Santa Croce si era manifestata fin dai primi giorni cui il leader Renzi si era spostato dal Pd nazionale. La cosa in una prima riunione era stata bloccata dalla segretaria Ivetta Parentini, che aveva preso tempo rinviando la discussione a ieri sera, visto che il tema non era all’ordine del giorno, ma il tempo guadagnato non sarebbe stato sufficiente a mediare per tenere tutti dentro il Pd. Alla fine non c’è da meravigliarsi o da stupirsi e forse Baldacci soprattutto, ma sicuramente vale anche per le altre due esponenti politiche, hanno dimostrato un atteggiamento di forte coerenza, rivendicando la propria ‘renzianità’ e alla fine non c’è certo da gridare allo scandalo: la storia della Sinistra del ‘900 è costellata da fuoriuscite dai partiti e scissioni a cominciare da quella di Livorno del 1921, per continuare con scissione di Palazzo Barberini del ’47.
L’unica cosa che non è ancora chiara, ma in questo caso è solo una formalità, è se Baldacci, Braccini e Bini hanno riconsegnato la tessera del Partito democratico alla segretaria, atto formale che ne sancirebbe la legale fuoriuscita.
Sulla questione di Baldacci e Braccini, il segretario del Pd di Santa Croce Ivetta Parentini, comunque, contattata telefonicamente ha risposto con parole incerte. L’unica cosa che ha detto in modo chiaro è stata: “Non mi posso esprimere, abbiamo avviato una riflessione”. Frasi di circostanza forse dettate dall’esigenza di riflettere su cosa potrebbe accadere nella maggioranza di governo e nella giunta di Giulia Deidda. Infatti a questo punto, facendo due conti, Deidda si troverà con una giunta dove vi sarebbe un solo assessore del Pd (Daniele Bocciardi), visto che al netto di repentine adesioni al Partito Democratico non ancora rese note, Elisa Bertelli è in quota ‘sinistra’ e Simone Coltelli è indipendente. Una situazione che per quanto non mini la stabilità dell’amministrazione di centrosinistra di Santa Croce, apre un problema di opportunità politica: Baldacci e Braccini infatti sono assessori entrati nell’esecutivo in quota Pd e lo spostamento in Italia Viva farebbe venire meno il criterio della rappresentatività dei suffragi e degli equilibri costruiti con i partiti di maggioranza. Non è quindi da escludere che i partiti o liste civiche che hanno sostenuto la corsa elettorale di Deidda, nella riconferma al ruolo di sindaco possano sollevare un problema di rappresentatività nell’esecutivo con il primo cittadino.
Gabriele Mori