Soldi a San Miniato Gestioni, CambiaMenti all’attacco

21 luglio 2019 | 13:11
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Soldi a San Miniato Gestioni, CambiaMenti all’attacco

Debiti fuori bilancio a San Miniato, è bufera in vista del prossimo consiglio comunale in programma il prossimo 29 luglio. Una seduta per modificare la delibera su questo tema già approvata il 29 marzo scorso. Sul tema incalza Manola Guazzini, capogruppo della lista civica CambiaMenti: “Con lodo arbitrale del 18 aprile 2018 la Camera arbitrale per i contratti pubblici di Roma, ritenendo il Comune di San Miniato gravemente inadempiente rispetto alla convenzione stipulata con la società San Miniato Gestioni Srl (Project Financing), ha condannato il Comune a pagare alla società una somma che tra capitale, rivalutazione monetaria, interessi e spese legali si aggira intorno ai 10.000.000 di euro”.

“Come sappiamo il Comune ha impugnato il lodo dinanzi alla Corte d’Appello di Roma che, su specifica richiesta del Comune di San Miniato, ha sospeso l’efficacia esecutiva del lodo limitatamente alla somma di 2.774.962,80 euro confermandola invece per il residuo importo di 7.271.886,47 euro più rivalutazione monetaria, interessi e spese legali. Sappiamo anche – prosegue – che la società creditrice (San Miniato Gestioni Srl), che è in liquidazione, ha già notificato un atto di precetto costringendo il Comune ad un piano di rientro per scongiurare il pignoramento di beni mobili e/o immobili di sua proprietà e per dilazionare il pagamento dell’importo di 7.746.505,53 che ad oggi il Comune di San Miniato, voglia o non voglia, deve a San Miniato Gestioni Srl in forza del lodo. A seguito di un accordo condiviso tra il Comune di San Miniato e la San Miniato Gestioni Srl., approvato dalla giunta comunale con delibera 86 del 16 luglio 2019, di cui ancora non si conoscono i contenuti perché l’atto ad oggi non ancora pubblicato, è stata fatta una determina dirigenziale lo scorso 18 luglio con la quale il Comune si impegna a rateizzare l’importo in tre volte, terminando il 31 dicembre 2020: la prima di 2.351.499,69, la seconda di 3.011.570,32 e la terza di 2.383.435,52 euro. Probabilmente l’amministrazione comunale non aveva altra scelta, avendo tutto l’interesse a dilazionare l’ingente cifra da pagare. Non conoscendo i termini dell’accordo, non siamo in grado di sapere quando il Comune rientrerà in possesso dei suoi beni, sappiamo invece per certo che il Comune aldilà delle promesse fatte in campagna elettorale e di quelle lette ultimamente sui giornali, dovrà “tirare molto la cinghia”. Ecco perché ritengo che sia quanto mai indispensabile una seria programmazione con una altrettanta individuazione delle priorità: il questa sera si recita a soggetto, vale a dire, l’estemporaneità, l’improvvisazione degli interventi, usato molto spesso dal Comune, non si addice più al suo bilancio. Mi auguro che la costruzione del prossimo bilancio di previsione sia il frutto di un percorso partecipato il più possibile dai vari gruppi consiliari e dai cittadini: non importa fare i primi della classe con l’approvazione tra Natale e Capodanno, se poi si devono fare variazioni continue, sintomo di una mala programmazione”.