Altini sul caso di Matilde: “I veri razzisti hanno imbrattato i muri”
Michele Altini, ex candidato sindaco per il centrodestra a San Miniato e consigliere comunale iscritto a Forza Italia non lascia cadere nel vuoto l’episodio delle scritte del liceo Marconi contro la giovane studentessa e consigliere comunale di Montaione militante della Lega.
E forse le parole di Altini sono le più significative di tutti proprio perché cerca di fare chiarezza e di fatto dice che i veri razzisti sono, ma avrebbe potuto dire ‘intolleranti’, sono proprio coloro che manifestano in questo modo il loro pensiero e forse lui è la persona più indicata a ribadire questo concetto, visti i toni tenuti nei suoi confronti da una parte, si spera minoritaria, della coalizione di centrosinistra che ha sostenuto Giglioli nella corsa elettorale che si è appena conclusa, quella parte che non ha esitato a definirlo becero e istigatore di odio. E certe ferite non si rimarginano, forse, con la fine della campagna elettorale, ma sopratutto certe mentalità nelle frange più radicali della popolazione non mutano con la fine della competizione per il voto.
“I veri razzisti – dice con il suo solito stile e pacatezza Altini (che si è limitato a dire quanto riportato in virgolette ndr)– sono coloro che hanno imbrattato i muri del Liceo Marconi con frasi inaccettabili e intollerabili perlopiù rivolte ad una studentessa che si appresta a svolgere gli esami di maturità, impegnata politicamente per il bene del proprio territorio e legittimamente eletta dai cittadini della propria comunità. I cittadini del comune di San Miniato non possono accettare che simili gesti rimangano impuniti e mi auguro che l’autore o gli autori di questo deprecabile gesto abbiano almeno il coraggio di costituirsi e chiedere pubblicamente scusa a Matilde, alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutta la nostra comunità”.
Poi l’auspicio di Altini: “Sarebbe stato opportuno che tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale avessero sottoscritto un documento unitario per ribadire la ferma condanna a gesti come questo, che non fanno altro che inasprire il confronto politico creando muri anziché ponti, ma capisco la difficoltà considerato il fatto che il nuovo consiglio non si è ancora insediato. Mi auguro che durante la seduta di insediamento di giovedì prossimo (prevista per il 27 giugno ndr) si possa comunque dare un segnale di unità contro qualsiasi forma di discriminazione politica. Il nostro gruppo consiliare esprime la propria solidarietà a Matilde invitandola a continuare nel suo percorso politico che ha intrapreso con successo”.
Ora vedremo se il senso civico prevarrà a San Miniato sulla capziosità e sull’ottusità di chi confonde la dialettica politica con una ‘guerriglia’ in cui è lecito offendere l’avversario e colpirlo psicologicamente nel tentativo di ridurlo al silenzio, come nel caso di Matilde. La posizione di Altini, che non è poi distante da quella del sindaco del Pd Giglioli anche se in forme diverse, sarebbe bello venisse colta da tutto il consiglio, che dimostrerebbe una maturità costituzionale importante e che permetterebbe di dare un segnale di civiltà a tutta la collettività samminiatese. Alla fine all’assemblea Costituente, che tenne a balia la Repubblica, non c’erano solo comunisti, ma anzi erano rappresentate tutte le forze da quelle liberali, che oggi diremmo di centrodestra, a quella centriste, alla sinistra più moderata e tutti speravano che la Repubblica sarebbe diventata un ambiente dove nessuno dovesse essere discriminato per la propria militanza politica, purché contenuta nei modi e nelle forme dell’arco costituzionale, questo forse lo dovremmo ricordare tutti, ogni volta che si cerca di taciate chi non la pensa come noi per posizione ideologica o per mero interesse che poi si ammanta di idealismo politico. E poi alla fine rimane una domanda dove è il divertimento se la pensiamo tutti allo stesso modo? Nelle democrazie mature, se si fa politica con onestà, la differenza e il pensiero divergente sono una risorsa, non una criticità. (g.m.)