“A San Miniato è un altro giorno”, Giglioli tra ammissioni e propositi

10 giugno 2019 | 16:30
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“A San Miniato è un altro giorno”, Giglioli tra ammissioni e propositi

Come sarà la sua amministrazione, la giunta che metterà insieme, i rapporti che costruirà è presto per dirlo, ma sicuramente comincia con un passo nuovo, quello dell’onestà intellettuale e della propensione al dialogo l’era Giglioli, che dimostra subito di essere un sindaco che vuole cogliere i segnali che arrivano dalla città e dalle frazioni.

Giglioli, il giorno dopo la vittoria elettorale, ancora un po’ frastornato forse per la fatica e per le emozioni delle ultime 48 ore, comincia subito a ragionare su ciò che lo attende e soprattutto a osservare gli elementi che potrebbero essere la bussola per i primi passi del suo mandato da sindaco. Lo fa con i giornalisti che lo inseguivano dalla notte precedente, quella tra domenica e lunedì e con i quali era stato difficile parlare, non tanto per volontà sua, quando per le molte mani tese dai cittadini e dai sostenitori che si volevano congratulare per la vittoria. Un question time improvvisato, da cui però emergono molti segnali. Lunedì notte Giglioli aveva detto: “Domani è un altro giorno” e per chi era in conferenza stampa in effetti è stato davvero un altro giorno quello di oggi 10 giugno a San Miniato, caratterizzato da uno stile diverso, dove il neo sindaco con pacatezza e lucidità ha cercato di rispondere alle domande, anche a quelle difficili, con quella lucidità e quell’onestà intellettuale che lo ha portato a sottrarsi in quel momento di dialogo con i media e quindi con i cittadini, alla retorica di partito, al solito gioco della politica delle cose dette e non dette, delle mezze verità.
Ci vuole coraggio a San Miniato per inaugurare un nuova stagione di comunicazione e di approccio alla politica e ai problemi e Giglioli, oggi, il segnale che era un altro giorno lo ha dato, a cominciare dall’ammettere i propri errori, come quello di avere sottovalutato la portata elettorale di Cambiamenti, la lista capitanata da Manola Guazzini. “Riconosco – ha detto – di avere sottostimato il movimento e la sua capacità di attrarre voti”. Poi ha detto: “Quella che si è appena conclusa è stata una campagna elettorale anomala per tanti aspetti, dove comunque non ci sono stati particolari colpi sotto la cintola” e non ultimo Giglioli, senza problemi né vergogne ingiustificate, ha ammesso che dalle urne “dei segnali su cui riflettere, sono usciti come nel caso del centro storico o di alcuni seggi delle frazioni, dove forse i cittadini hanno percepito un senso di abbandono”. Insomma non un outing, per altro non richiesto, ma un’analisi onesta della realtà in cui si cerca di gettare l’occhio anche oltre San Miniato e si prova a guardarsi da fuori. Proprio in questo Giglioli ha già mantenuto la parola data a distanza di 18 ore: “A San Miniato oggi è un altro giorno”.
Elementi che fanno ben sperare per il futuro e forse per l’avvento di un quinquennio di onestà intellettuale, guidato da un sindaco probabilmente un po’ ecumenico, ma con capacità di riconciliazione di un tessuto sociale e politico alle volte lacerato dalle dinamiche degli anni complessi che lo hanno preceduto.
Anche se non sarà sempre facile tenere questa rotta e i momenti difficili non mancheranno nel gioco della politica, buon lavoro sindaco.

Gabriele Mori