Zingaretti: “Siamo al Grande Fratello della politica”. Giglioli: “Sono un cambio generazionale”
3 giugno 2019 | 18:17






“Non è in gioco il destino del candidato sindaco o di una maggioranza ma quello di un territorio. Al di là delle appartenenze politiche, non regaliamo l’Italia a chi blocca la produzione e l’occupazione”. Da Ponte a Egola, dove è arrivato per sostenere la candidatura di Simone Giglioli a sindaco in vista del ballottaggio del 9 giugno, lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Lo ha detto al termine di un tour in provincia di Pisa che lo ha portato a San Miniato dopo Pontedera e Ponsacco: tutti e tre i comuni infatti, non hanno eletto il sindaco al primo turno e ora sono agli ultimi giorni di campagna elettorale prima del ballottaggio. Una sorpresa, quelle delle urne, che sembra aver compattato il partito tanto che, in ogni tappa di oggi, con il segretario c’erano sindaci e amministratori di tutta la provincia. E anche oltre: a Ponte a Egola c’era anche il sindaco di Fucecchio e il presidente del parlamento regionale Eugenio Giani.
Una marcia a ranghi serrati, quindi, quella che porterà il centrosinistra al voto. “Parlo a chi ha votato Cambiamenti – è tornato a dire, nel modo più chiaro possibile, Giglioli -. Chiedo lo sforzo di venirmi a votare. Prometto attenzione anche sui punti in comune del programma”. E, poi, “Io sono un cambio generazionale rispetto alla amministrazione precedente: rinnoverò la giunta scegliendo fra i candidati che mi hanno sostenuto. Fra di loro ci sono competenze e professionalità”. Rinnovamento è la parola chiave, quasi di renziana memoria, anche nelle nomine delle partecipate. Quasi come “insieme”: “La costruzione del bilancio sarà fatta insieme ai cittadini e alle consulte. Gli interventi saranno scelti confrontandoci, non saranno calati dall’alto o scelti a tavolino. Saremo accanto a tutte le fragilità anche a quelle della mia generazione”. Poi continua sui suoi avversari politici: “Dagli altri non abbiamo sentito niente per la San Miniato del futuro, abbiamo sentito solo attacchi. La sfida è tra Simone Giglioli e Matteo Salvini. Se vince la Lega avrà 9 consiglieri su 10, sarà un governo assoluto”.
Di politica nazionale ha poi parlato Zingaretti: “Conte non può dare ultimatum a coloro che lo sostengono – riferendosi a quanto detto dal presidente del consiglio durante la conferenza stampa convocata oggi a Palazzo Chigi – Sembra il Grande Fratello della politica. Unica verità che ha detto Conte è che il governo giallo verde è paralizzato. Gli italiani pagano la loro inadeguatezza”. E, sulla Lega che sostiene l’altro candidato Michele Altini, “Hanno usato la rabbia come un manganello contro gli altri partiti. Dobbiamo lottare per Simone guardando negli occhi le persone. Guardate alla paura e all’incertezza delle persone. C’è chi raccoglie voti raccontando i problemi delle persone, ma sono incapaci di risolversi questi problemi. Difendete questo comune da chi ha distrutto l’Italia. Se arrivano anche qua, cambia la vita delle famiglie. Mi permetto di fare un appello: non scherziamo, al secondo turno tutti uniti per difendere questa città”.Poi, il segretario del Pd attacca ancora il governo sul suo operato: “In un anno di governo si registra un più 78 per cento di cassa integrazione, in undici mesi hanno messo in ginocchio l’Italia. La paura raccolta dagli slogan non è fondata su un progetto di sviluppo, ma solo sull’odio, sulla ricerca del capro espiatorio. L’odio non produce lavoro. Noi dobbiamo intercettare la fragilità con politiche che creano lavoro e benessere per le persone. L’Italia è il paese con la più grande disuguaglianza sociale e loro propongo la flat tax. La costituzione dice tassazione progressiva: vergognatevi, questo vuol dire impoverire chi guadagna di meno. Noi proponiamo, invece, un rafforzamento della progressività fiscale”.
Una marcia a ranghi serrati, quindi, quella che porterà il centrosinistra al voto. “Parlo a chi ha votato Cambiamenti – è tornato a dire, nel modo più chiaro possibile, Giglioli -. Chiedo lo sforzo di venirmi a votare. Prometto attenzione anche sui punti in comune del programma”. E, poi, “Io sono un cambio generazionale rispetto alla amministrazione precedente: rinnoverò la giunta scegliendo fra i candidati che mi hanno sostenuto. Fra di loro ci sono competenze e professionalità”. Rinnovamento è la parola chiave, quasi di renziana memoria, anche nelle nomine delle partecipate. Quasi come “insieme”: “La costruzione del bilancio sarà fatta insieme ai cittadini e alle consulte. Gli interventi saranno scelti confrontandoci, non saranno calati dall’alto o scelti a tavolino. Saremo accanto a tutte le fragilità anche a quelle della mia generazione”. Poi continua sui suoi avversari politici: “Dagli altri non abbiamo sentito niente per la San Miniato del futuro, abbiamo sentito solo attacchi. La sfida è tra Simone Giglioli e Matteo Salvini. Se vince la Lega avrà 9 consiglieri su 10, sarà un governo assoluto”.
Di politica nazionale ha poi parlato Zingaretti: “Conte non può dare ultimatum a coloro che lo sostengono – riferendosi a quanto detto dal presidente del consiglio durante la conferenza stampa convocata oggi a Palazzo Chigi – Sembra il Grande Fratello della politica. Unica verità che ha detto Conte è che il governo giallo verde è paralizzato. Gli italiani pagano la loro inadeguatezza”. E, sulla Lega che sostiene l’altro candidato Michele Altini, “Hanno usato la rabbia come un manganello contro gli altri partiti. Dobbiamo lottare per Simone guardando negli occhi le persone. Guardate alla paura e all’incertezza delle persone. C’è chi raccoglie voti raccontando i problemi delle persone, ma sono incapaci di risolversi questi problemi. Difendete questo comune da chi ha distrutto l’Italia. Se arrivano anche qua, cambia la vita delle famiglie. Mi permetto di fare un appello: non scherziamo, al secondo turno tutti uniti per difendere questa città”.Poi, il segretario del Pd attacca ancora il governo sul suo operato: “In un anno di governo si registra un più 78 per cento di cassa integrazione, in undici mesi hanno messo in ginocchio l’Italia. La paura raccolta dagli slogan non è fondata su un progetto di sviluppo, ma solo sull’odio, sulla ricerca del capro espiatorio. L’odio non produce lavoro. Noi dobbiamo intercettare la fragilità con politiche che creano lavoro e benessere per le persone. L’Italia è il paese con la più grande disuguaglianza sociale e loro propongo la flat tax. La costituzione dice tassazione progressiva: vergognatevi, questo vuol dire impoverire chi guadagna di meno. Noi proponiamo, invece, un rafforzamento della progressività fiscale”.
Giuseppe Zagaria