Altini: “Al ballottaggio ci sono io, non una destra becera che istiga all’odio”

“Al ballottaggio (dove il centrodestra arriva dopo aver raggiunto un ragguardevole 32% dei voti e quindi ha costretto, certo non da solo, per la prima volta la maggioranza al di sotto il 50% e ad un ulteriore turno elettorale” si presenta Michele Altini. E’ Michele Altini, che non è mai stato né sarà mai becero e istigatore all’odio e al rancore, come sono sicuro nessuna delle forze che mi sostiene e nessuno dei miei elettori, che si deve guardare ora prima di mettere la scheda nell’urna”. Non ci sta proprio il candidato sindaco del centrodestra a San Miniato a essere associato a una certa destra (Ballottaggio: il Pd “suona la carica” ed esclude apparentamenti, CambiaMenti chiede una tregua).
“Il Pd – dice – ha rivolto una frase offensiva (destra becera che professa solamente odio e rancore) alla nostra coalizione in piena corsa per strappargli il governo del Comune. Il Pd nel definirci beceri, offende di fatto tutti i cittadini di San Miniato, non altri, che ci hanno votato. I cittadini per noi, al contrario di loro, sono tutti uguali, anche se la pensano diversamente da noi, perché prima di tutto, prima dei partiti e degli schieramenti, vengono le persone, che vanno tutte rispettate al di là di come la pensano. Questa è ciò che evidentemente ci distingue da loro ed è una differenza sostanziale. Noi – il centrodestra – non abbiamo mai insultato gli avversari, che rispettiamo pur non accettando e contrastando le loro posizioni. Ci dicano intanto i signori del Pd dove e quando in questa competizione abbiamo mai rivolto ‘beceramente parole di odio’ verso chicchessia, così come dovrebbero dimostrare chi ha mai detto – come affermato in un confronto dal candidato Giglioli – che noi vogliamo dare le armi a tutti. Se costoro ci attaccano in questa maniera, ciò significa che non hanno altri argomenti. Ma non vogliamo prestare troppo spazio a queste affermazioni, che si squalificano da sole”.
Rispetto al voto del 9 giugno, “Bisogna guardare alla mia immagine che rappresenta la novità, la discontinuità e contemporaneamente i valori tradizionali di serietà, coerenza, onestà, moderazione, apertura al dialogo, buona amministrazione e valori come quello della famiglia, che altri forse hanno un po’ dimenticato. Guardiamo alle cose concrete e urgenti da fare per San Miniato, alle idee, ai progetti concreti per migliorare l’amministrazione e la vita delle singole persone di questa città, piuttosto che a sterili polemiche”.