“Centri Commerciali Naturali e botteghe”, turismo e commercio secondo CambiaMenti

“La rete commerciale del nostro Comune deve essere quella di un territorio ricco di produzioni tipiche e di potenzialità culturali e turistiche. Noi escludiamo ogni previsione di nuovi supermercati o di ampliamento dei supermercati esistenti e vogliamo sostenere la Rete dei Centri Commerciali Naturali e il commercio di vicinato”. Lo dicono le candidate e i candidati delle sue liste a sostegno di Manola Guazzini a sindaco di San Miniato.
“Cosa si può fare per sostenere lo sviluppo, il lavoro, l’impresa? – è la domanda dalla quale si parte -. Intanto, se non si vuole solo fare propaganda, bisogna intervenire coerentemente attraverso le competenze che sono proprie del Comune: la programmazione urbanistica, il controllo ambientale, le politiche culturali e di promozione, gli investimenti pubblici; ad esempio, anche prevenire la concentrazione degli affidamenti di appalti e servizi da parte del Comune sempre sugli stessi soggetti potrebbe dare un aiuto, sia pur piccolo. Noi pensiamo che si debbano avere due orientamenti di fondo: puntare sull’alta qualità e sull’innovazione perché solo su questo terreno un territorio come il nostro può essere competitivo e giocare al meglio la carta vincente che il Comune di San Miniato ha da sempre: la pluralità e l’eterogeneità delle proprie risorse.
Nel comparto pelle e cuoio va promossa la certificazione della filiera produttiva distrettuale a garanzia e tutela dell’eccellenza produttiva della zona, anche in termini di qualità etica e ambientale. Per questo è fondamentale mantenere l’impegno per adeguare i reflui conciari alle normative vigenti e andrà totalmente eliminata l’importazione per esclusivi scopi di profitto di reflui e rifiuti non funzionali al compimento dei cicli di depurazione. E’ comunque prevedibile in futuro una minore densità delle aziende conciarie nel territorio. Per salvaguardare l’occupazione complessiva, occorre favorire l’insediamento di attività produttive innovative e diversificate, e ridisegnare complessivamente le aree produttive, in una dimensione che dovrà essere comprensoriale e non solo comunale.
Accanto a questo è importante anche salvaguardare la tipicità delle produzioni agricole e sviluppare la filiera corta. Per la valorizzazione delle tipicità delle produzioni agricole, ad esempio, invece di fare 5 ripetizioni in piccolo del mese del tartufo in tutte le frazioni, perché non dedicare quelle iniziative ad altre tipicità? E poi è certamente indispensabile, se non vogliamo lasciar degradare una risorsa nel momento stesso in cui ci si riempie la bocca e magari ci si scattano selfie mentre si regalano tartufi al campione sportivo, all’attrice o al politico di turno, una tutela adeguata degli ambienti vocati alla produzione del tartufo e delle piante che ne favoriscono lo sviluppo, così come la definizione di un marchio del tartufo bianco di San Miniato, che distingua le produzioni del nostro Comune da produzioni di importazione. San Miniato deve crescere come centro d’attrazione turistica di spicco nell’ambito dei centri minori della Toscana. Per questo è essenziale qualificare e variare la rete dell’ospitalità, anche adattando al nostro territorio l’esperienza dell’albergo diffuso. Bisogna poter offrire ai visitatori un sistema museale arricchito, reso visitabile in orari certi, che valorizzi antico e contemporaneo, presenze storiche e giovani artisti e consenta, tramite accordi, di realizzare esposizioni temporanee di opere. Il cartellone degli eventi e delle manifestazioni deve essere coordinato e promosso con un portale web adeguato. Bisogna puntare su una selezione e una migliore qualità delle iniziative, a cominciare dal Mese del Tartufo, che si va sempre più riducendo a una sagra. Ed è fondamentale migliorare i collegamenti del capoluogo con borghi storici come Cigoli, Stibbio, Balconevisi. Bisogna potenziare il percorso della Francigena, integrando l’asse Fucecchio Castelfiorentino con la Valdegola. Solo così più italiani e più stranieri potranno scegliere San Miniato e prolungarvi i loro soggiorni”.