Cuoiodepur, Marcheschi a Rossi: “Cosa fa la Regione?”

26 aprile 2019 | 16:48
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Cuoiodepur, Marcheschi a Rossi: “Cosa fa la Regione?”

“Ho presentato un’interrogazione orale urgente al presidente Enrico Rossi per conoscere quali misure la Regione abbia messo in atto per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente considerata la pericolosità dei liquidi senza trattamento dal Consorzio Cuoiodepur”. L’interrogazione è del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.

“La sentenza del Tar di Firenze -per il cinsigliere regionale – è allarmante e conferma le gravi criticità, già rilevate da Arpat, nella gestione e smaltimento dei rifiuti liquidi da parte del Consorzio Cuoiodepur che si trova a Ponte a Egola nel comune di San Miniato. Nella sentenza si riporta che Cuoiodepur ha proceduto a scaricare senza trattamento, nel fosso adiacente l’impianto che si immette nel rio Malucco affluente del fiume Arno, in media 3.200 mc quotidiani di reflui civili. Inoltre il Consorzio ha accettato nel proprio impianto 7mila tonnellate al mese di rifiuti non consentiti alcuni dei quali con concentrazioni elevate di cloruri, ma anche rifiuti liquidi con concentrazioni di inquinanti e di sostanze pericolose (arsenico, cadmio, cromo esavalente, mercurio, piombo, selenio) superiori ai limiti previsti dalla normativa nazionale e interna. Dalle rilevazioni Arpat è emerso poi che Cuoiodepur ha accettato rifiuti liquidi che non rispettavano i criteri di conformità analitica per alcune sostanze pericolose concretizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti oggetto di comunicazione all’autorità giudiziaria”.
Secondo il consiegliere regionale, “E’ schizzofrenico e irresponsabile il comportamento del Governatore che, nonostante gli illeciti segnalati da Arpat, abbia, con una seconda ordinanza del 18 aprile 2019, incluso Cuoiodepur tra gli impianti che in deroga potranno trattare le acque nere degli insediamenti civili a fronte dell’incapacità della Giunta di gestire in modo definitivo l’emergenza spurghi che si è puntualmente ripetuta. Il Consorzio gestisce un impianto di depurazione dei reflui, anche urbani oltre che industriali nonché altri liquami detti extraflussi, attualmente partecipato anche dai Comuni di San Miniato e Montopoli Valdarno”.