“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga

12 aprile 2019 | 18:21
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“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga
“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga
“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga
“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga
“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga
“Mai preso un euro dal Comune”, debutto a La Ruga

“Non ho mai sottoscritto una polizza con il comune di San Miniato come contraente e non ho mai preso un euro dal Comune: tutti i gettoni di presenza li ho dati in beneficenza”. Alla Stella Maris per la Casa verde e a un’associazione che aiuta le famiglie dei malati terminali, come testimoniato dai bonifici che ha mostrato agli intervenuti e che porterà con sé in questo mese prima del voto. Quella domanda, Michele Altini, candidato a sindaco di San Miniato per il centrodestra, se l’aspettava.

Anzi, l’ha quasi chiesta per sgombrare ogni dubbio sulla sua incandidabilità. Altini vive a San Miniato basso e di professione fa l’assicuratore, ma non per il comune di San Miniato. Lo ha voluto dire in modo chiaro ieri 11 aprile a La Ruga, intervistato dal caporedattore de Il Cuoio in Diretta.it Gabriele Mori nell’incontro pubblico organizzato dall’associazione di Ponte a Egola e che prima di lui, dietro a quel tavolo, aveva ascoltato gli altri due candidati a sindaco Manola Guazzini e Simone Giglioli. Ieri sera quella sala era particolarmente piena, anche perché, non ha avuto problemi ad ammetterlo, per Altini era un debutto: “Non sono abituato a parlare davanti a tanta gente”. Anche se di cose da dire ne ha avute parecchie. E altre ancora ne avrà: “Stiamo ancora lavorando sul programma elettorale”. D’altra parte la sua candidatura è ufficiale solo da sabato scorso, la storia della Lega a San Miniato è abbastanza recente e Altini di Forza Italia dovrà essere sintesi anche di Lega e Fratelli d’Italia. Con lui ieri sera, oltre a tanti sostenitori, c’erano il coordinatore per il Cuoio della Lega Giovanni Pasqualino e il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Carlo Corsi. 
Alla domanda sul perché si candida, Altini parte dal Bilancio. “Il nostro – dice – è funestato dal Project financing, un contratto non rispettato e senza fideiussione a garanzia. Da 10 anni facciamo domande sul perché non sia stata chiesta e da 10 anni non abbiamo risposte”. La situazione bilancio è determinante nella scelta di Altini di candidarsi a sindaco che sull’amministrazione uscente dice: “Non posso dare la sufficienza all’amministrazione Gabbanini, specie per la situazione delle casse comunali”.
E poi ricorda: “Ci sono 100 famiglie in lista per le case popolari. Vogliamo partire dalle fasce più deboli e ridare ai cittadini la dignità”. Con un sostegno particolare alle famiglie dove c’è un portatore di handicap. Scuole e impianti sportivi tra le cose sulle quali intervenire. “Abbiamo un campo di atletica costato 3 miliardi ma dentro ci giocano solo i bambini. Non ci è mai stata fatta una gara ufficiale. Per anni abbiamo chiesto di vedere il certificato di omologazione ma non abbiamo mai visto niente”. Nella prima uscita ufficiale a Ponte a Egola, non poteva mancare un focus sulla frazione: “Nel centro di Ponte a Egola ci sono molte ex concerie. Potremmo spostare questi volumi a Pruneta e Romaiano così da riqualificare quegli spazi vuoti, magari creando spazi per i giovani, dove dipingere, fare arte e ritrovarsi”. Nell’ottica di rendere ciò che c’è più fruibile, un pensiero va anche a Casa Bonello: “Ha necessità di una viabilità più importante così che quegli spazi possano essere sfruttati da tutti, non solo dai ponteaegolesi”. Appoggiato dal centrodestra, per Altini: “L’imprenditoria va sostenuta. E’ necessario creare nuovi posti di lavoro e aiutare le aziende a crescere e a migliorarsi”. Non a discapito dell’ambiente, però. “Bisogna trovare un equilibrio tra ambiente e imprenditoria. Molto è stato fatto comunque. Non si può attaccare un’azienda perché fa un certo prodotto ma bisogna accertarsi che usi protocolli e standard adeguati. I sistemi di sicurezza che ha Tecnoambiente forse non ci sono da altre parti in Italia. Prima di dare una valutazione bisognerebbe andare a vedere”. Per esempio, “Chi ha dato i permessi di costruire intorno alla M3?”. E a proposito di questo, “Siamo talmente abituati a pagare spese legali che non ce ne accorgiamo più. È come fosse una bolletta della luce”. Sul turismo, “dobbiamo essere bravi a sfruttare le risorse che abbiamo. Non possiamo fare programmi stagionali ma fare accordi anche con le navi da crociera che arrivano a Livorno. Dobbiamo portare il turismo tutto l’anno”. 
Ma c’è la sicurezza tra i temi forti. Dentro e fuori le mura domestiche. “Nel 2017 sono ricorse ai centri antiviolenza 68 donne e 38 bambini. Sono numeri seri”. E tra il pubblico sono molti quelli che hanno subito un furto o peggio anche una rapina. Per questo c’è l’urgenza di applicare le 3 P: prevenire, proteggere e punire. “Noi non possiamo punire ma il resto è un dovere sociale e politico. Dobbiamo dare una mano e farlo anche insieme ai due centri anti violenza che sono sul territorio e con la commissione pari opportunità”. D’altra parte, però, “Il controllo del territorio è fondamentale. Dobbiamo incrementare la polizia municipale perché io se vedo gli agenti mi sento più sicuro”. Rispetto all’accoglienza, poi, “Siamo disposti ad accogliere rifugiati politici e chi scappa dalle guerre ma non possiamo aiutare i clandestini. Chi ha diritto a restare deve essere aiutato nell’inserimento in società, non possiamo tenerli isolati. I cittadini di San Miniato sono accoglienti ma intransigenti con chi non rispetta le regole e vuole delinquere”. Lui sorride e non ci crede, ma se deve pensare a un ballottaggio Guazzini Giglioli, Altini non ha dubbi: “Lasciamo liberi gli elettori perché con loro non c’è margine di dialogo”. 

Elisa Venturi